Cansiglio, «il digiuno è solo sospeso»

Alpago. Conclusa la prima fase dello sciopero ambientalista contro la vendita dell’ex hotel San Marco
Allegranzi Cansiglio Manifestazione fine sciopero della fame
Allegranzi Cansiglio Manifestazione fine sciopero della fame
ALPAGO. Lo sciopero della fame contro la vendita dell’ex Hotel San Marco e, di conseguenza, la privatizzazione del Cansiglio, è solo sospeso. «Lo riprenderemo quando, dopo la scadenza del bando il 30 settembre, la Regione Veneto dovesse decidere di alienarlo, magari procedendo a trattativa privata», fanno sapere Michele Boato, dell’Ecoistituto, Toio De Savorgnani e Giancarlo Gazzola di Mountain Wilderness.


Ieri la festa sull’altopiano, in località Vallorch, per la conclusione della prima fase della mobilitazione.


Sono intervenuti, sotto la pioggia, oltre 200 ambientalisti. Tra le associazioni presenti anche il Wwf, Lega Ambiente, le Lipu e la Lav. Al mattino un’escursione nei luoghi più simbolici della foresta, a mezzogiorno, a Casa Vallorch, il pranzo, gli interventi e, a seguire, un concerto di musiche andine. Il San Marco era l’unico albergo sulla piana del Consiglio.


Ai tempi dei soggiorni dei presidenti Cossiga e Scalfaro fu utilizzato come fosse il “Quirinale”, quindi per l’alloggio del personale di assistenza dei capi di Stato. Poco tempo dopo, la chiusura. Da allora l’immobile è in progressiva decadenza. È stato recintato per impedire l’avvicinamento, perché in alcune parti è a rischio crollo. L’esigenza di abbatterlo e di ricostruire un complesso alberghiero è ammessa da tutti, anche dagli ambientalisti, ma questi chiedono che non venga venduto, bensì concesso in affitto, magari per lunghi periodi. Gli stessi ambientalisti hanno trovato anche una società di Padova che sarebbe disposta ad affittarlo e a ristrutturarlo.


La Regione è al quarto bando per l’alienazione. L’ultimo prezzo è di poco più di 600 mila euro. Pare, tuttavia, che nessuno si sia fatto avanti. Dopo il 30 settembre, quindi, la Giunta Regionale potrebbe procedere con trattativa privata. «Se così accadrà», hanno anticipato ieri i rappresentanti delle diverse associazioni, «saremo ancora qui a digiunare».


Durante la manifestazione di ieri si è saputo che sono stati ben 108 i digiunanti, di tutto il Veneto e in parte anche del Friuli.


«La proposta ha avuto un successo che neppure immaginavamo», ammette Giancarlo Gazzola. «La protesta, quando è pacifica», aggiunte Michele Boato, «è semmai ancora più incisiva». «Se la Regione procederà, chiederemo l’intervento del Governo», afferma De Savorgnani; «Questo, infatti, è un bene indisponibile». Gli ambientalisti sono convinti, infatti, che la vendita del San Marco costituisca il primo passo per la privatizzazione di tutto l’altopiano.


Sono i sindaci di Fregona, Alpago e Tambre ad insistere con Palazzo Balbi perché l’ex hotel venga ceduto il rima possibile per trasformarlo nel primo albergo dell’altopiano.


Ai primi del mese, fra l’altro, ha chiuso anche il rifugio Sant’Osvaldo; verrà riaperto, ma solo dopo una radicale ristrutturazione.
(fdm)


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