Cansiglio, pedaggio e treno piacciono alla Regione

Tambre. L’assessore Bottacin possibilista su quanto uscito dalla festa dei cimbri Ma i sindaci sono critici: «Nulla si è mosso per l’area destinata ai camper»
Di Francesco Dal Mas

TAMBRE. «La Regione è pronta a considerare tutte le proposte volte alla valorizzazione della foresta del Cansiglio». Parola di Gianpaolo Bottacin, assessore alla montagna. Anche quella di un pedaggio, magari di uno o due euro? «Senz'altro sì, purchè il tutto sia reinvestito sul territorio. La Regione non è preclusa a nessuna prospettiva».

Ed ecco che i cimbri, reduci dalla festa di domenica, cominciano a coltivare il progetto del recupero dell'antica ferrovia che attraversava l'altopiano per il trasporto del legname.

Un sogno nel cassetto, ma un po' meno che nel recente passato. «Se rilanciamo l'altopiano con un albergo di qualità, come il San Marco, e cominciamo a recuperare risorse», anticipa Bottacin «non ci sono più sogni nel cassetto. Secondo le priorità, andremo ad investire».

Il pedaggio potrebbe essere un modo per incamerare risorse; richiede, però, che ai bordi della foresta siano organizzati dei parcheggi, che oggi non ci sono. Una situazione, quella del ticket per il parcheggio, già presente in altre valli dolomitiche, come la Valdisdende. Potrebbe essere la prima tappa di una riqualificazione del territorio che in prospettiva finirebbe per comprendere anche il vecchio trenino.

L'associazione dei Cimbri immagina, già da tempo, che il Cansiglio diventi off limit per le auto, con parcheggi agli ingressi, a Tambre e a Fregona (Crosetta) e queste due località collegate, appunto, dal tracciato ferroviario dei tempi in cui il legname si spostava sui carrelli ferroviari.

«Addirittura avevamo una deviazione per il vecchio villaggio cimbro di Vallorch», ricorda il presidente dell'Associazione Lino Azzalini «e così per altre località».

La spesa è stata quantificata in 3 milioni, 5 circa se la rete fosse estesa capillarmente. I sindaci del Cansiglio condividono; ammettono che il fascino sarebbe irresistibile.

«Intanto però», condividono Laura Buso di Fregona e Oscar Facchin di Tambre, «si recuperi l'esistente, l'hotel San Marco per primo, e si dia modo ai cimbri di vedersi riconosciuto il diritto alla superficie».

Riconoscimento, questo, che è giuridicamente molto complicato, come ammette l'assessore Bottacin che racconta di essere stato a Roma due volte, negli ultimi anni, per sbloccare l'impasse.

«L'operazione comporterebbe un gravoso esborso anche per i diretti interessati», puntualizza l'assessore, «mentre noi stiamo cercando di alleggerire l'onere».

Ai primi di settembre ripartirà il tavolo di concertazione tra i sindaci, la Regione, Veneto Agricoltura e gli stessi cimbri, in cui sarà definita la soluzione di tutta una serie di problemi. Anche questi. «Ci dispiace che nonostante due anni fa i sindaci siano riusciti ad ottenere 200 mila euro per la sistemazione definitiva del parcheggio dei camper», esemplificano i sindaci, «nulla si sia ancora mosso».

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