Cansiglio: tre orsi in giro «Evitate di aprire le stalle»
TAMBRE D’ALPAGO. Non aprite le stalle, non portate pecore, cavalli, asini, vacche al pascolo. Anzi, ritirate subito gli animali che avete all’alpeggio.
È l’appello che il Corpo forestale dello Stato ha fatto agli allevatori della conca dell’Alpago e dell’altopiano del Cansiglio.
Gianmaria Sommavilla, dal canto suo, ha dato ordine ai suoi uomini, i forestali della Provincia, di rintracciare ciascun allevatore e di metterlo in guardia perché l’orso si è risvegliato dal letargo, grazie alle temperature primaverili, è sta facendo razzia.
Ha cominciato, come è noto, da Pianon, dove ha sbranato un’asina, che era intervenuta per mettere in salvo il suo piccolo. Bene, quell’orso è ritornato, ieri mattina, ed i forestali l’hanno pure fotografato. È grande, grosso, non sembra essere uno dei due animali che si erano materializzati l’anno scorso. Madi più un altro. Sarebbe così massiccio da fare paura ed è per questo che chi ha qualche allevamento è stato messo in guardia.
Sommavilla, un dirigente forestale che è abituato a ragionare solo sui riscontri oggettivi, non sa ancora come identificare questo plantigrado, la cui impronta misura cinque accendini, posti in lunghezza, uno dopo l’altro. «Può essere Madi ma non è possibile escludere che sia l’altro orso già segnalato su queste montagne. Sostenere che sia un terzo? Anche questo può essere, abbiamo bisogno, però, di riscontri oggettivi».
L’autunno scorso un cacciatore di Tambre, salito sul Guslon, si era imbattuto in uno di questi orsi ed ha riferito che aveva una stazza ben superiore dei due visti e fotografati nei mesi precedenti. E siccome le indiscrezioni si rincorrono, ecco che dal Cansiglio arriva la conferma – con tanto di impronte fotografate – che Madi sta girovagando sull’altopiano. Madi era radiocollarato dagli esperti dell’Università di Udine, la batteria si è scaricata e dall’anno scorso non è più seguito. Ma sue tracce sono state trovate nei boschi di Polcenigo e Caneva, nonché sul Col dei Scios, che fa da confine tra il Cansiglio ed il Friuli.
«Ho raccolto informazioni e posso dire che l’orso di Pianon non è Madi ma un altro soggetto» fa sapere il sindaco di Tambre, Oscar Facchin «Dovrebbe avere un’età fra i 6 ed i 7 anni, in questi giorni ha tanta fame perché, probabilmente, non ha trovato di che nutrirsi in Val Salatis o sul Guslon, dove avrebbe svernato, e quindi è sceso a valle».
Secondo Facchin, per le informazioni ricevute dai forestali, il plantigrado sarebbe pronto al rientro nei luoghi d’origine, la Slovenia, fra un mese o poco più, per consumare nel suo paese la “quiescenza”.
Quanto alla sicurezza, non dovrebbero esserci dei problemi. L’importante non è disturbare l’animale, cercare di avvicinarsi, soprattutto irretirlo. I cacciatori, in particolare, non tentino neppure di fotografarlo, magari portandosi a pochi metri. Le reazioni di Daniza, in Trentino, dovrebbero pur insegnare qualcosa. Il sindaco di Tambre assicura, in ogni caso, che nei prossimi giorni, insieme ai colleghi, interpellerà la Regione per verificare la possibilità che si riattivino tutte le misure per le eventuali compensazioni, ma anche per porre gli allevatori nelle condizioni di migliorare le attrezzature di prevenzione, ovvero di recinzione dei pascoli.
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