Cansiglio, uccise tre pecore e un cervo
Razzia dei lupi in val Menera. L’Anpa: «La Regione attrezzi gli allevatori con le recinzioni»
Un esemplare di lupo
CANSIGLIO. Altra notte “brava” dei lupi in Cansiglio. Ieri mattina Alex Gava, allevatore in val Menera, località accessibile da Pian Osteria, ha scoperto di essere rimasto vittima di una nuova razzia. Tre delle sue settanta pecore erano morte. Altre otto sono state intercettate in punti diversi del pascolo, ferite alla gola, ma ancora vive. Morto sgozzato anche un piccolo cervo, probabilmente nato da pochi giorni.
Gava ha chiamato sia la forestale che i servizi veterinari dell’Usl che si sono riservati, in base ai reperti biologici raccolti, di stabilire se l’attacco proviene dai lupi, come molti ritengono, oppure dai cani randagi.
I veterinari si sono adoperati per tutto il giorno nella ricucitura di alcuni ovini che riportavano le lacerazioni più gravi; uno di questi, tuttavia, non pare destinato a sopravvivere a lungo.
«La presenza del lupo in Cansiglio è ormai accertata, perfino fotografata e filmata – sottolinea Paolo Casagrande, presidente del sindacato degli allevatori Anpa – e questo ennesimo attacco al gregge di Gava è attribuibile per tanti aspetti proprio al lupo». Basti considerare che tutti gli animali, morti o feriti, sono stati attaccati alla gola, proprio come usa fare il lupo. Il precedente assalto era avvenuto soltanto in ottobre, con cinque pecore morte ed altrettante ferite.
Da allora Gava aveva deciso di portare di notte gli ovini in stalla. Non appena è tornato a liberarli, ecco riaffacciarsi i carnivori. Davvero amara la scoperta di ieri mattina.
«Non l’avevo davvero messa in conto – aggiunge Gava – anche se da tempo la preoccupazione degli allevatori è proprio questa, considerati i numerosi assalti nella conca dell’Alpago».
L’allevamento in val Menera si accompagna all’agriturismo della famiglia Gava, uno degli ambienti più frequentati nel pieno dell’estate. Alex non si perde d’animo ed intende andare avanti. Quattro anni fa era arrivato a perdere, a causa delle scorribande dell’orso (o, all’epoca, di un branco di cani randagi) più di una trentina di capi.
Il problema è anche quello dei recinti. I pascoli su cui Gava può contare sono molto estesi e per i lupi, come per i cervi, non ci sono problemi per il salto ad ostacoli. «È evidente che la regione deve farsi carico di attrezzare gli allevatori di nuovi sistemi di recinzione – conclude Casagrande – non solo di risarcire gli animali aggrediti fino alla morte. Occorrono protezioni molto più stabili perché gli attacchi sono continui».
Francesco Dal Mas
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