Cantiere abbandonato il Comune ora interviene

Pieve di Cadore, con il via libera della Prefettura è entrata in azione la ruspa L’uscita della provinciale verrà resa più sicura recuperando più spazio

PIEVE DI CADORE. Il Comune di Pieve di Cadore ha vinto una importante battaglia in favore dell’ambiente e della sicurezza stradale. Il ricorso della società proprietaria del cantiere che dal 2010 deturpa l’ingresso di Tai, sulla parte destra per chi arriva dalla pianura, è stato rigettato dalla prefettura di Belluno, lasciando libero il Comune di Pieve d’intervenire. Già giovedì gli operai comunali armati di una piccola escavatrice si sono messi al lavoro per ridurre l’area del cantiere e rendere finalmente sicura l’uscita della strada provinciale di Sottocastello, dove s’immette sulla strada statale 51 di Alemagna.

«Erano cinque anni, ormai, che il Comune aveva scritto al Prefetto», afferma il sindaco Maria Antonia Ciotti, «chiedendo di poter sanare la situazione. Purtroppo la proprietà è privata e il Comune per intervenire ha dovuto attendere la decisione del Prefetto, che è arrivata questo giorni. In questa occasione i lavori riguardano solo la parte sul Rio Galghena e l’allargamento dell’area dello svincolo. Non appena possibile agiremo anche verso la statale, mettendola in sicurezza anche per i pedoni. Inoltre, abbiamo chiesto ai proprietari degli alberi a bordo strada di tagliarli, in modo da recuperare sicurezza anche su quel lato».

Il cantiere, fermo dal 2010, aveva provocato la reazione dei residenti, stufi di avere davanti agli occhi una costruzione incompleta, completamente transennata, all’interno della quale molti passanti incivili hanno iniziato a gettare immondizie di ogni genere, trasformando l’area in una discarica. Nella scorsa primavera erano state raccolte oltre 200 firme – consegnate al sindaco- perché il Comune facesse qualcosa.

La storia del cantiere inizia una quindicina d’anni fa, quando l’area che aveva al suo interno un immobile disabitato e cadente era stata inserita in un Piano particolareggiato di Tai Est, che prevedeva l’abbattimento del rudere e la sua ricostruzione in una posizione arretrata. Questo perché l’area di circa 2000 metri quadrati, era stata vista come la soluzione ottimale per dare una immagine nuova dell’ingresso di Tai, compresa la realizzazione di un parcheggio per gli autobus turistici e di linea in alternativa a quello attuale di piazzale Dolomiti.

Il piano non è stato attuato e il cantiere è rimasto abbandonato. «Purtroppo», spiega il sindaco Ciotti, «solo recentemente gli uffici comunali sono risaliti all’ultimo proprietario ed è stata inviata una diffida per la ripresa dei lavori e solo in questi giorni siamo stati autorizzati ad intervenire».

Vittore Doro

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi