Cantiere dell’acquedotto ancora bloccato dal Tar

Ritardi sull’opera Col Coltron-Piaia. Se vincesse Gsp i lavori partirebbero a giugno «I giudici si sono riuniti a gennaio ma la sentenza non è stata comunicata»
- Via Albere' e le tubazioni del nuovo acquedotto
- Via Albere' e le tubazioni del nuovo acquedotto

PONTE NELLE ALPI. Dal Tar ancora nessuna notizia e intanto il cantiere dovrà aspettare. I lavori per la realizzazione della nuova rete acquedottistica Col Coltron-Piaia, a Ponte nelle Alpi, avrebbero dovuto prendere il via già nei mesi scorsi. Ma un ricorso ha ritardato l’iter e ci vorrà ancora tempo prima che l’opera possa vedere inizio.

I fatti risalgono alla fine dello scorso anno, quando la Costruzioni Tollot aveva presentato ricorso al Tar del Veneto contro il provvedimento di aggiudicazione di Bim Gsp che conferiva, a luglio 2017, l’esecuzione dei lavori all’Associazione temporanea di imprese costituita dalle ditte Fontana di Belluno, Edil Costruzioni di Sedico e Anese di Concordia Sagittaria (Venezia).

«Il Tar si è riunito lo scorso 24 gennaio», ricordano da Bim Gsp, «ma ad oggi (ieri per chi legge, ndr) la sentenza non ci è stata ancora comunicata. Speriamo che il responso possa arrivare in tempi brevi». Una volta che il Tar avrà espresso il proprio verdetto si apriranno due scenari: nell’ipotesi di giudizio a favore di Bim Gsp si potrà proseguire con la gara già svolta, aspettando però 60 giorni. Se invece il Tar darà ragione alla ditta ricorrente, sarà necessario espletare una nuova gara e i tempi si allungheranno ulteriormente.

Anche nel migliore dei casi, dunque, il cantiere non aprirà prima del mese di giugno. La comunità pontalpina dovrà quindi attendere. Ma bisogna ricordare che gli interventi a Ponte nelle Alpi rientrano in un piano più ampio da oltre 3 milioni di euro varato da Bim Gsp per risolvere le problematiche, da un lato, di frazioni pontalpine come Vich, Piaia, Quantin, ma anche La Secca e, dall’altro, del Nevegal, del Castionese e di Limana. I ritardi nella partenza del primo stralcio, quello di Ponte, faranno slittare anche l’inizio delle due fasi successive: quella per la prosecuzione della rete verso Quantin e Nevegal, per poi scendere a Castion e Limana (interventi per un milione di euro); il terzo stralcio, che servirà a collegarsi, dal Mas, con la ramificazione di acquedotto che scende dall’Agordina, per poi arrivare di nuovo a Col Coltron.

Per l’opera pontalpina il Bim ha stanziato un milione a 700 mila euro. Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo serbatoio di accumulo a Piaia, la posa di circa 3 km di rete acquedottistica per completare il collegamento con il serbatoio di Col Coltron (con attraversamento della linea ferroviaria e del fiume Piave), oltre alla creazione di una nuova tratta fognaria e la realizzazione di una stazione di sollevamento per convogliare i reflui di Rione Santa Caterina direttamente al depuratore di La Nà.

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