Caos centralina, consiglio di Lamon al veleno

il gruppo “Effetto Lamon” chiede le dimissioni del sindaco Noventa: «Io tranquilla, altri decideranno le responsabilità»

LAMON. Alla fine sono volati gli stracci. Il caso della centralina di Boal Santo, la cui concessione è scaduta senza che il Comune di Lamon sia riuscita a rinnovarla con tutti i danni che ne seguono a livello di entrate da mettere a bilancio è deflagrato ieri durante il consiglio comunale, nel quale, su proposta del consigliere di Effetto Lamon, Nicola Pradel, l’argomento è stato inserito all’ordine del giorno.

Una bomba a orologeria che ha dato la stura ad attacchi incrociati con lo stesso Pradel, sostenuto da Mauro Campigotto, a chiedere all’amministrazione comunale di prendere atto delle conseguenze politiche di quanto accaduto, invitando il sindaco Ornella Noventa a dare le dimissioni. Sindaco che non ha risparmiato critiche all’attuale minoranza e all’ex sindaco Vania Malacarne, «che non si è prestata a quel passaggio di consegne che è consuetudine quando un’amministrazione cede il passo a quella entrante». Ma Ornella Noventa non ha risparmiato nemmeno l’Ufficio tecnico «che nemmeno una volta venuto a sapere dalla Provincia di quanto era accaduto ha pensato di informarmi. Mi sembra un atto abbastanza grave, tanto che la sottoscritta è stata avvisata dai dirigenti della Provincia solo il 2 ottobre in occasione di un incontro avuto a Palazzo Piloni».

Un clima di alta tensione e una chiusura di seduta brusca, costellata di recriminazioni sugli effetti di cassa – legati a una posta attiva di bilancio che non c’è più – e quelli giudiziari evocati dal primo cittadino: «Sarà la Corte dei conti a giudicare le responsabilità di ciascuno su questa vicenda con eventuali ricadute in campo penale».

Proprio Noventa ha ricostruito la scaletta cronologica degli eventi: «Il 2 ottobre durante un incontro con i dirigenti della Provincia, Centeleghe e Purpora, sono stata informata che la concessione per la centralina di Boal Santo era scaduta il 26 agosto 2017. A quel punto ho subito chiamato il segretario generale che mi ha detto di non saperne nulla. Successivamente ho ricostruito la situazione con l’Ufficio tecnico scoprendo che lo stesso, pur essendo informato della questione per effetto di una richiesta alla Provincia legata ai canoni idrici in cui non figurava proprio la centralina di Boal Santo, non mi aveva coinvolto. Mi sembra un fatto abbastanza grave. Due giorni dopo, il 4 ottobre mi sono recata in Provincia con la responsabile dell’Ufficio tecnico e in quell’occasione i tecnici hanno ribadito la perentorietà del termine di scadenza della concessione. Lo scorso 26 ottobre siamo stati informati della necessità di elaborare uno studio di fattibilità per procedere alla successiva dismissione dell’impianto che nel frattempo è stato chiuso. Ricordo infine che gli avvisi della Provincia sono arrivati prima che l’attuale amministrazione entrasse in carica. Io sono tranquilla».

Ma è nel finale di consiglio, dopo che i consiglieri Pradel e Campigotto dell’attuale minoranza di “Effetto Lamon” hanno presentato un duro documento che abbraccia varie questioni amministrative e non solo la centralina, che i toni si alzano ai massimi livelli: da una parte Pradel chiede a sindaco e giunta di prendere atto della situazione e presentare le dimissioni, dall’altra Noventa non arretra di un centimetro e nel ribadire che saranno altri a dovere valutare i danni derivanti dalla concessione scaduta. —

 

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