Cappellaro: deroghe al patto di stabilità

BELLUNO. Ci sono due miliardi di euro per interventi sul dissesto idrogeologico che non vengono utilizzati, per progetti non pronti, patti di stabilità, incapacità di fare cofinanziamenti. Il dato è stato diffuso ieri durante una trasmissione radiofonica da Ermete Realacci.
La situazione non riguarda solo il resto d’Italia, ma anche la nostra provincia, dove è indispensabile che i Comuni possano derogare dal patto di stabilità, per fare gli interventi. «Auspico che il governo dimostri una concreta attenzione per la montagna bellunese, concedendo deroghe al patto di stabilità anche per i nostri Comuni». È questa la richiesta del presidente di Confindustria, Gian Domenico Cappellaro, dopo che il sottosegretario Graziano Delrio, in visita nelle zone alluvionate, ha annunciato soldi e interventi: sforamento del patto di stabilità per consentire gli interventi urgenti di messa in sicurezza del territorio; possibilità per i Comuni di accedere a mutui a tasso zero per 3 miliardi; un piano nazionale con investimenti per 9 miliardi nei prossimi 7 anni per fare «tutto il possibile in un territorio tanto fragile come il nostro»; stanziamento nella legge di stabilità delle risorse per alimentare il fondo emergenze.
«Come abbiamo ribadito in più di una circostanza – spiega Gian Domenico Cappellaro – è fondamentale mettere in sicurezza il territorio, per evitare che ad ogni fenomeno meteorologico intenso si verifichino a frane e smottamenti, con l’inevitabile chiusura di strade funzionali alle attività economiche. Anche da questo, è bene sottolinearlo, dipende la competitività delle nostre aziende, che già si trovano ad operare in un contesto nazionale problematico, in una situazione di crisi prolungata e diffusa e, per di più, in un’area montana che confina con realtà tradizionalmente attente alla cura del territorio e che, anche per questo, offrono migliori condizioni per chi vuol fare impresa».
«L’impegno a risolvere rapidamente le situazioni critiche provocate dal maltempo è sicuramente importante – conclude il presidente degli industriali bellunesi - ma non basta: è indispensabile prevenire, programmando e realizzando interventi per assicurare infrastrutture adeguate e la necessaria manutenzione del territorio. La nuova amministrazione provinciale ha già annunciato l’intenzione di impegnarsi in questo ambito. Chiediamo perciò che alla Provincia di Belluno siano riconosciute non solo le funzioni, ma anche le risorse economiche che servono e senza le quali non ci può essere un’effettiva autonomia».
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