Cappellaro: «I nostri politici dormono»
BELLUNO. «In Trentino Alto Adige i politici si danno un gran da fare per il bene della propria terra, da noi, invece, a tutti i livelli dormono sonni profondi. Sveglia! Basta con le promesse, con le iniziative senza prospettiva, con le polemiche e i personalismi. Impariamo dai nostri vicini e portiamo avanti in modo compatto obiettivi condivisi. Il mondo delle imprese non può più attendere».
Il duro attacco alla “casta” bellunese arriva dal presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, Gian Domenico Cappellaro, che commenta così la notizia del deposito, in Commissione bilancio, di un emendamento del governo che recepisce l’accordo con le Province di Trento e Bolzano in materia di rapporti finanziari: «Ancora una volta le Province autonome di Trento e Bolzano sono riuscite a costruire le basi per un accordo strategico con il governo nazionale, che permetterà a quei territori di accrescere ulteriormente la loro competitività. Noi, intanto, restiamo con un ente commissariato da oltre due anni, con una specificità riconosciuta e mai applicata, con un tessuto economico che rischia di lacerarsi sotto i colpi della crisi, con tante incognite e nessuna certezza».
Se questo emendamento dovesse essere recepito all’interno della legge di stabilità, le due realtà autonome avranno competenza legislativa in materia di finanza locale e potranno istituire nuovi tributi locali, modificare le aliquote, introdurre esenzioni, detrazioni e deduzioni, definire le modalità di riscossione.
L’obiettivo, per Trento e Bolzano, è di ottenere nuove competenze in materia di finanza e tributi locali e importanti deleghe di funzioni statali, avviando un percorso che dovrà concretizzarsi entro giugno 2014: «Con questa azione», dice Cappellaro visibilmente amareggiato, «Trento e Bolzano potranno gestire autonomamente le politiche fiscali e della giustizia, che sono riconosciute quali fattori importanti e decisivi per la competitività, l’attrattività e la crescita. Avremo così, a pochi chilometri, un territorio ancora più competitivo: le nostre aziende saranno così chiamate a una sfida quasi impossibile, imprigionate come sono nella gabbia di acciaio di un paese che non riesce ad innovarsi».
«Non possiamo non sottolineare come i nostri vicini sono riusciti, anche in questa occasione, a lavorare uniti per raggiungere un risultato strategico», prosegue l’attacco di Cappellaro, «anteponendo gli interessi del territorio alle contrapposizioni politiche e personali. Dobbiamo ammetterlo: sono stati bravi, e non li biasimo certo per questo. Anzi. Dico solo che la differenza rispetto ai bellunesi è quasi umiliante. Noi attendiamo ancora che il presidente del Consiglio Enrico Letta dia seguito alle parole pronunciate in occasione della sua recente visita per il cinquantesimo anniversario del Vajont. Mentre i nostri vicini ottengono una maggiore autonomia fiscale, abbiamo una Provincia senza guida politica da due anni e non sappiamo nemmeno quale sarà il suo destino. In un momento di grave crisi, non abbiamo alcuna prospettiva certa sulla governance del nostro territorio».
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