Caprioli: la denuncia della Lav «I censimenti sono inattendibili»

Mel. L’associazione animalista ha contato gli ungulati con la Polizia provinciale. «Sono 24 e non 600» come scritto nei piani abbattimento. Cacciatori sotto accusa: «Il servizio va affidato a società terze»

MEL. «È ora che i censimenti siano affidati a enti terzi certificati che possano fornire numeri credibili a tutti i portatori d’interesse. Altrimenti, fucili appesi al chiodo».

La Lav non usa mezzi termini per esprimere le proprie perplessità sui dati messi a disposizione dalla Provincia sui censimenti della fauna selvatica. E di conseguenza sui piani di abbattimenti decisi ogni anno. I numeri dei censimenti registrati dai cacciatori, infatti, per la Lav sono dubbi. Secondo la Lav sarebbe da mettere in dubbio l’affidabilità dei cacciatori.

L’associazione animalista, infatti, ha da poco acquisito i nuovi dati sul numero dei caprioli contati dalla Provincia tra il 2010 e il 2014. Lav che ha fatto delle prove di “conta” degli animali, insieme alla polizia provinciale.

In particolare, nel comprensorio di Mel alcuni volontari della Lav hanno partecipato quest’anno al censimento, accompagnati dagli agenti della Polizia provinciale. E hanno contato 24 esemplari. Ed è proprio da questo numero che nasce la querelle: il dato è difatti in netto contrasto rispetto a quello dichiarato dalla Provincia, che parla, mediamente, di 636 animali, contando sia gli esemplari maschi che quelli femmina. «Un dato che ha dello stupefacente se confrontato con gli animali contati dalla nostra associazione sotto la supervisione della polizia provinciale», ribadiscono dalla Lav provinciale. «In pratica, i valori della provincia dichiarano il 2.650% in più di quanto rilevato sul territorio».

I dati provinciali, corredati dal piano degli abbattimenti, registravano cinque anni fa 372 caprioli maschi e 380 femmine; 318 e 327 nel 2011; 270 e 300 nel 2012; 285 e 320 nel 2013; 288 e 322 nel 2014.

«È oramai acclarato che i numeri dei censimenti sono buttati a caso e servono unicamente a giustificare il massacro di animali selvatici che avviene ogni anno ad opera dei cacciatori», mette in risalto Massimo Vitturi, responsabile animali selvatici della Lav.

«E la recente affermazione della Provincia che dichiara la presenza a livello territoriale di 18 mila cervi e 6 mila caprioli non può che essere letta in quest’ottica di deformazione della realtà a tutto vantaggio della categoria dei cacciatori». «Il sistema degli abbattimenti proporzionati ai censimenti mette a serio rischio le presenze faunistiche del territorio», aggiunge Vitturi. «Far contare gli animali a coloro che li vogliono uccidere non può che determinare un errore metodologico dovuto all’interesse personale dei cacciatori, sarebbe come se chiedessimo ad un ladro di darci garanzie sulla sicurezza dell’impianto antifurto di casa nostra». «I numeri parlano chiaro, è ora che i censimenti siano affidati ad enti terzi certificati», chiosano dalla Lav, «e se questo comporterà un aggravio di spesa, si potrà sempre ricorrere ai portafogli dei cacciatori».

Martina Reolon

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