Carabina illegale: pontalpino denunciato

L’uomo è finito nella maxi inchiesta della procura di Enna dopo aver comprato l’arma ad aria compressa su un sito polacco

PONTE NELLE ALPI. Tra le 81 fatture che la procura di Enna ha chiesto al sito polacco, c’era pure la sua e così un pontalpino s’è trovato inguaiato per detenzione illegale di armi, nella maxi operazione messa a segno dalla polizia e dalla procura siciliana.

Anche l’uomo aveva una carabina ad aria compressa clandestina e illegale: ignaro di quello che significano evidentemente 7, 5 Joule, aveva acquistato l’arma online dal sito polacco. Perché avrebbe dovuto fare un regalo. Invece il regalo s’è l’è ritrovato lui, con la squadra mobile della questura di Belluno che l’altra mattina gli ha bussato alla porta perché era stata delegata per una perquisizione. Le carabine vendute dal sito, infatti, in Italia sono illegali perché di potenza superiore al consentito, cioè hanno una potenza maggiore dei 7,5 Joule massimi consentiti dalla normativa del Belpaese.

La squadra mobile guidata dal vice questore Vincenzo Zonno, ha trovato il fucile ad aria compressa e non ha potuto che contestare le ipotesi di reato mosse dalla procura nissena nei confronti del pontalpino.

L’operazione “Lethal weapon” (dal film appunto “Arma letale”, nel quale si scopriva proprio un traffico illecito di armi), ha visto in campo i poliziotti di 48 squadre mobili coordinate dal Servizio centrale operativo che hanno effettuato 78 perquisizioni in diverse località d’Italia, ed indagato altrettante persone per il reato di acquisto di armi per corrispondenza e detenzione illegale di armi comuni da sparo/armi clandestine.

Gli indagati, tra il 2016 e 2017, avevano acquistato online da un sito polacco, www.militaryshop24.eu, armi ad aria compressa con potenza superiore ai limiti consentiti dalla legge italiana e considerate, quindi, armi da fuoco. Oltre 90 i soggetti identificati, 78 i denunciati a vario titolo perché trovati in possesso di armi illecitamente acquistate, 92 le armi sequestrate, di svariati modelli e di fabbricazione straniera: in particolare si tratta di 80 carabine e di 12 pistole ad aria compressa.

La procura di Enna aveva chiesto all’autorità polacca in merito ai soggetti residenti in Italia che avevano acquistato le armi clandestine e ha fornito al magistrato italiano 81 fatture di acquisto di armi.

La procura di Enna, per questa operazione, ha utilizzato un “European investigation order”, uno dei primi in assoluto nei confronti della Polonia.

A Rimini uno dei sequestri più consistenti: la polizia ha trovato nella casa di un’unica persona 15 fucili ad aria compressa di potenza verosimilmente superiore ai 7,5 Joule, tutti dotati di mirino ottico, nonché di un vero e proprio poligono privato nel giardino.(cri.co.)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi