Carabiniere investito si stringe il cerchio sulla Giulietta pirata
COMELICO SUPERIORE. Una Giulietta sotto esame. Potrebbe essere l’auto pirata che nella notte fra sabato e domenica ha investito un carabiniere nel centro di Casamazzagno, frazione di Comelico superiore. L’automobilista al volante, alla vista del posto di controllo in piazza della Salute, ha prima rallentato, poi accelerato per sfuggire ai militari. Nella fuga ha urtato il carabiniere che gli aveva mostrato la paletta, il militare è caduto a terra e si è ferito. Fortunatamente non in modo grave, tanto che è stato dimesso dall’ospedale di Pieve di Cadore, dove era stato portato per accertamenti, già domenica sera, con una prognosi di sette giorni.
Il collega che era con lui ha fatto appena in tempo a vedere il modello dell’auto e parte della targa, poi si è preso cura del maresciallo a terra. La descrizione della macchina, una Alfa Romeo Giulietta bianca con una targa che inizia con la lettera D, ha permesso però ai carabinieri della stazione di Santo Stefano di avviare una ricerca a tappeto in tutto il Comelico.
Si è ipotizzato fin dall’inizio, infatti, che l’automobilista fosse residente in zona, perché piazza della Salute si trova nel centro della frazione, lontano dalla ben più frequentata statale 52 Carnica. Una strada che bisogna conoscere, per arrivarci. Le indagini hanno portato i militari a individuare un’auto che corrisponde alla descrizione fatta dai colleghi che avevano allestito il posto di controllo a Casamazzagno.
Nella giornata di ieri sono iniziati gli accertamenti per verificare che si tratti proprio della macchina che ha forzato il posto di controllo e investito il maresciallo nella notte fra sabato e domenica.
Intanto in Procura è stato aperto un fascicolo a carico del conducente fuggito: il pubblico ministero Katjuscia D’Orlando ha dato il via ad un’inchiesta con una serie di ipotesi di reato che vanno dalla resistenza a pubblico ufficiale alle lesioni aggravate e fino all’omissione di soccorso. L’inchiesta al momento è a carico di ignoti, ma presto l’automobilista pirata potrebbe avere un volto, un nome e un cognome.
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