Carabinieri-Cai: un’alleanza per le esplorazioni speleologiche
Accordo tra il Reparto biodiversità dell’Arma e i gruppi del Veneto: un occhio speciale sarà riservato al sistema carsico sui Piani Eterni, ma tutte le gallerie e gli anfratti nell’area del Parco possono riservare importanti sorprese
![Un'esplorazione nel cuore dei Piani Eterni](https://images.corrierealpi.it/view/acePublic/alias/contentid/1h2tkty6cutbcs37808/0/pianieterni1.webp?f=16%3A9&w=840)
Collaborazione tra gruppi speleologici e il Reparto Carabinieri Biodiversità di Belluno improntata alla massima sinergia sia sotto il profilo della ricerca che sotto il profilo logistico, con la programmazione di uscite congiunte, partendo dalle strutture in quota in uso al Reparto, dove troveranno sicuro ricovero le strumentazioni necessarie ai rilievi e all’attività di esplorazione e ricerca nel labirinto sotterraneo dei Piani Eterni, che non è solo un mondo nascosto, ma anche una ricchezza che viene studiata dagli esperti. Il posizionamento ad esempio di apposite trappole, consentirà di individuare specie ancora non censite e che abitano negli anfratti, tra le fessure, con particolare riferimento alle specie degli ambienti non acquatici.
La sinergia e la collaborazione sono il fulcro dell’accordo di collaborazione recentemente sottoscritto dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Belluno e dai gruppi speleologici del Triveneto (Feltre, Padova, Belluno, Conegliano, Lessinia, Pordenone, Sacile e Treviso), finalizzato all’approfondimento degli studi e delle ricerche su più fronti del complesso sistema carsico dei Piani Eterni, nel cuore del Parco delle Dolomiti. Non c’è mai stata una convenzione così coordinata che riguarda tutti gli otto gruppi speleologici interessati a lavorare su questa zona e si spera che questo faccia da apripista per ulteriori collaborazioni in altri territori parzialmente o totalmente inesplorati, ricadenti all’interno delle riserve naturali gestite dal Reparto.
L’accordo è stato presentato ieri a Pedavena in sala Guarnieri dal Tenente Colonnello Elisabetta Tropea, comandante del Reparto Carabinieri Biodiversità di Belluno che ha anche illustrato i contenuti dei due pannelli tematici che verranno posizionati sui Piani Eterni, a fine didattico divulgativo, realizzati in collaborazione con il Parco nazionale Dolomiti Bellunesi. A seguire, l’intervento del rappresentante del Parco nazionale Dolomiti Bellunesi che ha ripercorso la ormai trentennale collaborazione tra l’area protetta e i gruppi spelologici, che ha permesso di svolgere intense e fruttuose attività esplorative delle cavità carsiche presenti nell’area protetta.
I risultati delle esplorazioni speleologiche sono stati illustrati da uno dei più importanti speleologi al mondo, il professor Francesco Sauro, che ha parlato della storia geologica del sistema carsico dei Piani Eterni: un vero archivio del tempo. Ha concluso la serata la dottoressa Marialuisa Dal Cortivo, del Reparto Carabinieri Biodiversità di Belluno, illustrando le specializzazioni e l’evoluzione della fauna ipogea, adattatasi a vivere nell’oscurità delle grotte. Si tratta di una fauna diversificata e molto ricca, che le Riserve Naturali Statali del nostro territorio possono vantare a seguito di eventi paleoclimatici che hanno interessato l’area.
Le glaciazioni del Quaternario, ad esempio, hanno fatto in modo che molte specie si rifugiassero sulle cime delle montagne, trovandosi quindi isolate, circondate dal ghiaccio, ed andando quindi incontro a processi di speciazione. Alcune di queste sono finite anche sotto terra e lì si sono specializzate, adattandosi a vivere negli ambienti estremamente particolari che saranno studiati grazie a questa collaborazione, con la speranza che si possa confermare la presenza di specie rarissime o magari scoprire la presenza di entità non ancora conosciute.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi