Card clonate, fiorista nei guai

Chiuse le indagini, coinvolti commercianti in più province
Un lettore di carte di credito
Un lettore di carte di credito
 
PONTE NELLE ALPI.
Associazione a delinquere finalizzata alla clonazione di carte di credito; alla costituzione di una società impiegata per l'emissione di fatture relative a operazioni inesistenti con l'obiettivo di far frodare il fisco; e ancora alla rivelazione di segreti d'ufficio.
 Reati gravi contestati ai vertici di una gang attiva tra Bellunese, Padovano e Trevigiano dall'autunno 2010 al maggio scorso.  Tra i capi figurano l'appuntato dei carabinieri Luigi Nardone, 43 anni di Candiana, prima in servizio alla compagnia di Piove poi alla stazione di Codevigo, finito in manette il 17 maggio (e attualmente agli arresti domiciliari), Cristian Martin, 39 anni, di Camponogara (ancora rinchiuso nel carcere di Verona) e Andrea Marcon, 28, di Albignasego (pure ai domiciliari). E' invece latitante il trentaduenne rumeno Nelu Rada.  Il pubblico ministero padovano Benedetto Roberti ha formalizzato la conclusione dell'inchiesta e si prepara a chiedere il processo. Ma non solo per i quattro.  Per far fruttare le carte clonate, infatti, serviva la complicità di commercianti. In otto avevano accettato di "strisciare" le carte contraffatte negli apparecchi in dotazione ai loro negozi, intascando metà dell'incasso. Si tratta di Roberto Ugenti, 59 anni, che a Padova gestisce il bar ristorante "Dolce Vita di Renato Boesso" in via Magarotto 11; Antonino Di Stefano, 46 di Istrana, titolare del ristorante "Top Quality" in via Roma 104 aVillorba; Patrizio Ferrara, 42 anni, di Brugine, proprietario del negozio di elettronica "New Computech", assieme alla madre Olimpia Collodet, 66 anni, di Piove di Sacco, titolare dell'erboristeria "La Porta della salute srl" e alla zia Tiziana Collodet, 55 anni, di Ponte nelle Alpi, titolare della fioreria "Butterfly" a Mussoi di Belluno; Loris Bianchetto, 47 anni, di Selvazzano, gestore del distributore di benzina "H6" a Piove; Gian Antonio Mion, 48 anni, di Cittadella, titolare del negozio di elettronica "Mito Service" in via Ca' Nave; e Sebastiano Danielli, 43 anni, titolare del notissimo circolo "Inbloom" con sede a Maserà in via Pola 11. Indagato anche il vicentino Vincenzo Cilino, 39 anni, di San Zenone degli Ezzelini, che avrebbe impiegato una carta di credito clonata nel negozio cittadellese per comprare uno smartphone Galaxy Samsung da 699 euro.  È stata chiesta l'archiviazione per il carabiniere Nicola Marcato, pure in servizio a Piove, che aveva frequenti contatti con le persone coinvolte nell'indagine: la perquisizione nella sua abitazione aveva dato esito negativo. Grazie a uno skimmer (apparecchio digitale che consente di imprimere una serie numerica sulla banda magnetica venduto da Patrizio Ferrara a Nardone e Martin) venivano impresse su tessere fedeltà dell'Ikea i codici di ignari clienti della Bank of Manhattan e della Capital One di Richmond, creando carte di credito clonate. Ovvero schede fasulle (e doppie) che svuotavano conti correnti veri.

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