Cardiologia del Codivilla, stop ai ricoveri da fine mese

Cortina: due dei quattro medici in organico vanno via, non si trovano sostituti: e la priorità resta la migliore assistenza ai pazienti

CORTINA. Da fine mese la riabilitazione cardiologica del Codivilla sospenderà i ricoveri. La decisione, già da qualche giorno nell’aria, è ora definitiva.

Il reparto, che conta 14 posti letto, sospenderà temporaneamente i ricoveri, almeno fino a quando l'ospedale di Cortina non sarà in grado di reperire altri due cardiologi.

Dei quattro oggi in forza al reparto guidato da Fabio Bellotto, due andranno via a fine mese e per ora il nosocomio ampezzano non è riuscito a trovare altri due medici che vogliano trasferirsi a lavorare a Cortina.

«Garantiremo i ricoveri già programmati», assicura il direttore sanitario dell’istituto, Carlo Brusegan, ai microfoni di Radio Cortina, «ma per ora sospendiamo quelli nuovi. Ci dispiace moltissimo di aver dovuto prendere questa decisione, ma la nostra priorità è di garantire la sicurezza dei malati e la qualità delle prestazioni mediche offerte. Con soli due cardiologi non possiamo garantire l'assistenza migliore ai pazienti ricoverati. Gli ambulatori resteranno aperti e, non appena troveremo i medici che mancano in organico, riapriremo anche i ricoveri».

Sono mesi che Brusegan cerca due cardiologi per sostituire quelli che andranno via. La ricerca è estesa a tutta l'Italia; ma Brusegan non nega di avere difficoltà nel reperire le figure mancanti.

«Ho cercato di analizzare il fenomeno», ammette, «e, sintetizzando, posso dire che sono principalmente tre i motivi delle difficoltà. Uno è inerente il rapporto tra l'offerta e la domanda. Non abbiamo infatti mai avuto problemi a reperire infermieri, operatori sanitari, tecnici di laboratorio perché questo figure sono in esubero rispetto ai posti disponibili; mentre i problemi emergono se la ricerca passa al campo medico, alle specialità cardiologiche o anche ortopediche. In questo campo sembra non ci siano disoccupati e speriamo che qualche neo diplomato sia disponibile a venire lavorare da noi. Il secondo motivo è che Cortina è stupenda, un posto meraviglioso, ma è... a Cortina. In montagna, a 70 chilometri dalla prima città, peraltro non grande, che è Belluno. Chi si deve trasferire qui è quindi portato a fare una scelta importante, a cambiare radicalmente la sua vita, le sue abitudini. Il terzo motivo è esclusivo del Codivilla-Putti ed è inerente al fatto che ad oggi ancora non è stata definita la situazione dell'ospedale. Noi offriamo il posto con un contratto a tempo indeterminato, ovviamente; ma non possiamo negare che la situazione non è definitiva. Pertanto chi deve sradicare la sua famiglia da un posto per venir qua non ha una garanzia certa del suo futuro. L'offerta che possiamo fare non ha lo stesso peso che avrebbe se la situazione fosse definitiva. A fronte di posti di lavoro sicuri e duraturi, i medici scelgono la sicurezza, la garanzia e non l'incertezza. Io credo fermamente che a Cortina l'ospedale continuerà ad esserci», conclude Brusegan, «e che probabilmente avrà una gestione privata perché è in un luogo particolare con un rischio aziendale alto. Se però almeno questo aspetto fosse sistemato», conclude, « avremmo una grande difficoltà in meno a reperire le figure che oggi ci mancano. Continueremo a cercare; ma per ora, da fine mese, sospenderemo i nuovi ricoveri, mi auguro per breve tempo».

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