Carenza di personale allarme sempre più rosso
BELLUNO. È ancora allarme rosso all’Ufficio scolastico provinciale di Belluno. La speranza che in questi mesi potessero arrivare nuove forze a rimpinguare il già scarso personale è ormai svanita. Dall’ufficio regionale continuano ad arrivare rassicurazioni sulla futura implementazione dell’organico, ma quando questo avverrà non si sa ancora. E nel frattempo l’ex Provveditorato si sta organizzando per le prossime procedure per formare gli organici del prossimo anno scolastico. Da aprile, infatti, partiranno nuovamente le operazioni necessarie per costituire il personale docente e amministrativo e tecnico per il prossimo anno scolastico.
Intanto, oggi, proprio per decidere come organizzarsi e cosa fare in vista delle future scadenze ci sarà un incontro delle rsu dell’ufficio scolastico.
«Cercheremo di capire cosa fare con le poche forze che abbiamo. Sicuramente, non ci sarà possibile aprire il ricevimento giornaliero al pubblico, ma continueremo come abbiamo fatto dal giugno scorso con due giorni a settimana di apertura. Di più non possiamo permettercelo perché o rispondiamo al telefono o alle domande che ci vengono da parte degli utenti o andiamo avanti con il nostro lavoro», precisano le rsu .
Attualmente all’Ufficio scolastico territoriale stanno lavorando nove persone, che presto però rimarranno in otto visto che una andrà in pensione. «Aspettiamo con ansia l’ordinanza del governo sulla mobilità che permetterà di far arrivare qualche addetto in più, ordinanza che ancora non è stata emanata. Con questo documento, infatti», precisano ancora i rappresentanti sindacali unitari, «verranno definite anche le tempistiche per l’arrivo di nuovo personale. Secondo quanto ci è stato promesso, dovrebbero arrivare un quindicina di persona così da superare la ventina. Per poter aumentare così l’organico le possibilità sono diverse o i concorsi, o i passaggi di dipartimentali, ma tutte queste procedure comunque sia hanno bisogno di tempo. E quindi la cosa che si prospetta è che a breve termine non potremo contare su queste nuove forze. Dovremo accontentarci di quei pochi che siamo».
La speranza è che le operazioni per il prossimo anno scolastico non siano così complicate come quelle dell’anno in corso dove tra ricorsi, immissioni in ruolo con riserva e trasferimenti alla fine a farne le spese di queste giravolte continue e di queste incertezze di cattedre, a farne le spese sono stati gli stessi studenti che per i primi mesi di scuola si sono visti passare davanti diversi docenti. Una situazione che non era mai capitata prima. (p.d.a.)
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