Carenza di personale Inps, archivio, Inail Motorizzazione in crisi
/ belluno
«La carenza di personale degli uffici pubblici rischia di pregiudicare la qualità dei servizi stessi». A denunciarlo è Angelo Costanza, della Fp Cisl Belluno Treviso che da qualche tempo sta effettuando una ricognizione sulle gravi mancanza di lavoratori negli enti locali e non solo. «Mentre in sanità, a causa del Covid si sta correndo ai ripari», dice Costanza, «per gli enti pubblici questo non succede. E con questa pandemia i lavoratori, ridotti all’osso, sono in grande difficoltà».
Tra gli enti pubblici più bistrattati in questi ultimi anni rientra anche l’Inps che in provincia di Belluno può contare su 79 addetti contro i 100 previsti in pianta organica. «Siamo di fronte ad una perdita di quasi il 20% di personale», sottolinea il sindacalista che aggiunge: «Malgrado questa situazione critica, il personale rimasto sta eseguendo i pagamenti di chi è in cassa integrazione, di quei negozianti che hanno dovuto chiudere per Covid». Grave la carenza anche di personale amministrativo nel carcere di Baldenich che si ritrova con sette addetti su 15 (-54%). «E cosa dire della Motorizzazione civile dove su 31 dipendenti solo 15 sono operativi e di questi due presto andranno in pensione?», si chiede Costanza che aggiunge: «Non possiamo che attenderci un rallentamento significativo dell’attività soprattutto per l’area patenti. Un servizio apprezzato anche da residenti a Padova, Treviso e Vicenza che vengono a Belluno per alcune pratiche».
All’archivio di Stato su 11 dipendenti previsti ne sono rimasti soltanto quattro (- 64%). «Come si può andare avanti in questo modo?», domanda il referente della Fp Cisl che aggiunge: «Senza considerare che il personale amministrativo della Procura da 26 è sceso a 18 (-30%) e quello dell’Inail da 25 è passato a 19. Siamo di fronte ad un quadro desolante per l’amministrazione pubblica», conclude sconsolato Costanza. «Belluno, rispetto a tante altre città dove le cose vanno molto peggio, è una punta di diamante, ma non si può non denunciare che la situazione è molto grave. E poi a farne le spese non sono soltanto i dipendenti costretti, sebbene in smart working a lavorare in condizioni proibitive visti i loro numeri, ma anche il cittadino che magari deve fare i conti con dei ritardi nell’ottenimento delle sue pratiche. Lo Stato proceda quindi ad assumere il personale mancante e sblocchi questo turn over per poter garantire ai suoi cittadini un servizio di maggiore qualità». —
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