Caritas, a Pieve 10 tonnellate di vestiti usati

PIEVE DI CADORE. La solidarietà esiste ancora: donare gli abiti usati, oltre ad aiutare chi è in difficoltà, in certi casi contribuisce anche a generare un risparmio per i Comuni.
Sono stati 10.298 i chilogrammi di vestiario usato raccolti nel primo semestre del 2014, a Pieve di Cadore, dalla Caritas Diocesana: i dati li ha forniti in questi giorni la Caritas stessa al sindaco Ciotti. «A Pieve», spiega Silvano Rossa, «sono attualmente posizionati cinque cassonetti, grazie ai quali il quantitativo di vestiario raccolto nei primi sei mesi dell’anno dalla Cooperativa sociale Integra di Sospirolo, che fa parte del Centro di Solidarietà di Belluno, è stato superiore alle 10 tonnellate. Grazie a questo incarico, la cooperativa addetta allo svuotamento, oltre a conseguire un piccolo guadagno, riesce a impiegare i giovani che ha in trattamento in un lavoro socialmente utile. L’intero ricavato della raccolta viene destinato alle iniziative di solidarietà intraprese dalla Caritas e dal Centro Missionario».
Eppure sembra che a qualche buontempone tutta questa solidarietà disturbare: in giugno, durante la notte, i contenitori gialli della Caritas, nel parcheggio dei campi da tennis di Pieve di Cadore, erano infatti stati presi di mira da ignoti. I tre contenitori predisposti per la raccolta di indumenti erano pieni e più di una persona aveva deposto i sacchetti pieni di abiti usati ai loro piedi e nelle vicinanze. Probabilmente erano i giorni del cambio–stagione. Durante la notte mani ignote hanno aperto i sacchetti e sparpagliato gli indumenti davanti ai contenitori. Il sindaco, che abita a circa un centinaio di metri, non appena lunedì mattina si è accorto degli abiti sparsi per terra, ha fatto intervenire i dipendenti comunali che hanno provveduto a raccogliere il materiale che è stato poi consegnato alla Caritas. (v.d.)
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