«Cariverona finanzi il teatro Comunale»

La richiesta del presidente della Fondazione dopo le proteste di Ughi sui rumori. Alpago Novello: «Partiamo dalle porte»
Di Gigi Sosso

BELLUNO. Primo atto: la sostituzione delle porte. Secondo: la ristrutturazione complessiva del teatro Comunale, magari con l’aiuto di Fondazione Cariverona, che già si sta occupando del dirimpettaio palazzo Miari Fulcis. La Fondazione Teatri e il Comune, con il presidente Renzo Poloni e l’assessore Claudia Alpago Novello sono d’accordo. E hanno anche una certa fretta, perché le proteste del violinista lombardo Uto Ughi e dei Solisti Veneti sono solo le ultime: erano già in fila alla cassa quelle degli attori Maddalena Crippa e Marco Paolini. Qualsiasi sussurro, a porta Dojona viene amplificato e rimbalza sul palcoscenico, come un pallone impazzito.

Qui Fondazione Teatri. Poloni ha questa soluzione immediata e quest’altra di più lunga durata: «Non possiamo più dare la colpa al bar Opera e ai suoi clienti, perché la gestione del locale si sta comportando nel migliore dei modi. Il problema è un altro e sta sempre sul lato orientale della struttura: sono le porte, che fra poco si scioglieranno e andrebbero comunque sostituite. Il vantaggio sarà doppio: una maggiore insonorizzazione e anche un risparmio dal punto di vista energetico, visto che ogni anno spendiamo tra il 15 e i 20 mila euro solo di riscaldamento. Una quota facilmente assorbibile, considerato che si tratta di un investimento complessivo da circa 50 mila euro, fra l’altro di finanziamento regionale. Non mi si dica che non ci sono i soldi, perché credo addirittura che non sarebbe il caso di aspettarli, con il rischio di compromettere anche la prossima stagione teatrale. Ci vogliono una spesa limitata e al massimo un paio di mesi di lavori. Ma vado oltre: sono stato a Verona e ho buoni motivi per pensare che Fondazione Cariverona potrebbe finanziare l’intera operazione da 1 milione di euro».

Qui Comune di Belluno. Il proprietario del teatro è Palazzo Rosso: «Sono andato a trovare Ughi in camerino, alla fine di un concerto straordinario e mi sono sentita dire che non c’è soltanto il problema dei rumori, ma anche quello di moquette e tendaggi», racconta Alpago Novello, «tutto materiale che non fa bene al suono. Un problema già segnalato a suo tempo, senza sapere che sotto la moquette il pavimento non è in legno, ma in cemento per un discorso di costi. È un intervento che risale al 1992, quando evidentemente i soldi erano quelli che erano. Devo dare ragione a Poloni, a parte il fatto che i soldi per le porte bisogna per forza aspettarli. Il progetto c’è ed esiste una richiesta di finanziamento per 50 mila euro: siamo in attesa».

Ma sull’ipotesi di chiedere a Cariverona di occuparsi anche dell’altra struttura culturale di piazza Vittorio Emanuele? «Bisogna cominciare a curare il contenuto prima del contenitore. So che la fondazione scaligera guarda con favore anche al Comunale, ma aggiungo che ci possono essere anche altre fonti di finanziamento, tenuto conto che adesso gli sforzi maggiori sono concentrati sul museo del Fulcis. Credo che, eventualmente, bisognerebbe presentare un progetto condiviso e procedere non in un’unica soluzione, ma per stralci, in maniera da evitare che il teatro rimanga chiuso per diverso tempo. Non si tratta di un lavoro di breve durata, viste anche le dimensioni della costruzione del Segusini. Ad ogni modo, cominciamo a sistemare le porte: sarebbe già qualcosa d’importante».

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