Carnevale: il «Matto scolato» vince il concorso di Fornesighe. Tutti attorno alla Gnaga

La sfilata, gli spettacoli, le rappresentazioni tra le viuzze sono il cuore di una manifestazione ormai a livello regionale
La figura della Gnaga, una vecchina curva che porta una gerla da cui esce una fanciulla
La figura della Gnaga, una vecchina curva che porta una gerla da cui esce una fanciulla
FORNO DI ZOLDO.
La maschera lignea chiamata «Matto scolato» ha vinto il concorso di Fornesighe nella categoria adulti, secondo il giudizio della giuria tecnica. Quella popolare ha premiato invece «Mi manca qualche rotella» di Giorgio Campo Bagatin.

Per la categoria giovani quattro i concorrenti e tutti classificati ex-aequo dalla giuria per incentivare l'attività scultorea. Grande festa, nella splendida cornice dello straordinario borgo di montagna di Fornesighe, per la Gnaga e per il concorso dei volti lignei dei carnevali di montagna.

Una domenica con record di presenza. «Siamo molto soddisfatti», dice il presidente dell'Associazione Al Piodech zoldan Nicola Mosena. «Anche il tempo ha fatto la sua parte regalandoci due splendide giornate. La gente è corsa numerosissima. Ormai arrivano da tutta la regione. Il concorso ha avuto successo sia dal punto di vista dei partecipanti che tecnico. La giuria ha avuto difficoltà a scegliere il vincitore».

La giuria presieduta da Max Solinas (scultore) e composta da Avio De Lorenzi (scultore), Roberto Bianchi (pittore), Antonia Fedon (artsita) e Stefano Feltrin (scultore) ha stilato la classifica. Al primo posto assoluto Dario Stragà di Provagna ("Matto scolato", premiato per cura del materiale principe, acutezza nell'intuizione del tema, ottima scelta tecnica per la soluzione del calcato). Una menzione per quattro maschere: Gianni Maraga di Belluno ("Matusel", buona finitura del tipo di legno, il noce, difficile da utilizzare per la maschera); Paolo Moro di Trichiana ("Giovanin ", buona l'espressione mimica del volto e buona maestria dell'utilizzo del colore sul legno); Fabio De Marco di Brusadaz ("Co le rodele fuora posto ", alto il livello scultoreo, chi ha lavorato conosce molto bene il legno di cirmolo e la sua trasformazione in maschera); Giacomel De Pel di Fornesighe ("Matto da legare col fumaz", un forte complimento all'uomo scultore che ha lasciato libera fantasia e la maestria nel far la sua maschera). Nella sezione giovani i quattro concorrenti sono stati classificati ex-aequo dalla giuria: Davide Cassol di Belluno ("Homer"); Matteo Dell'Andrea di Belluno ("Sid più matto di così"); Alessio De Marco di Brusadaz ("Mat come an corle"); Matteo Giacomel di Fornesighe ("Fuori di testa").

Fornesighe è stata la scena del carnevale: per due giorni il bellissimo paesino con i suoi caratteristici vicoli, viuzze e tabiai è diventato palcoscenico dove tutti si sono improvvisati attori e con successo. Una miriade di iniziative: dimostrazione di intaglio da parte del Consorzio dei "Mascherai alpini"; lavorazione dei "scarpet"; il mercatino di cose artigianali; torte (22 tipi); spettacoli e animazione; personaggi di "fil di ferro" vestiti con vecchi panni che raffigurano le tradizioni di un tempo.

Ecco poi il corteo delle maschere, preceduto dal "Matazin", la tradizionale maschera dell'Alto Bellunese carica di campanacci che dà la sveglia alla popolazione, chiamandola a vedere gli sposi seguiti da genitori, testimoni, curiosi e bambini. Il personaggio principale è la "Gnaga" una vecchia curva sotto la gerla, dalla quale spunta una bimba.

Dietro i due sposi una balia che porta in braccio il frutto del peccato. Tocca alla gnaga accompagnare i due sposi all'altare per il matrimonio riparatore. Sono stati premiati il migliore costume per bambino (Simone Traiber) e quello per adulto (Anna Pia Cason). Presente anche l'atleta di casa Sara Pellegrini fresca vincitrice della Dobbiaco - Cortina.

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