“Carnevale sicuro”: la Finanza sequestra giocattoli e borse senza il marchio Ce
BELLUNO
Stelle filanti e coriandoli, mascherine e trombette: tutti senza marchi CE. Poi giocattoli, borse e bigiotteria: la Finanza del comando di Belluno ha proceduto a un altro sequestro di prodotti provenienti dalla Cina, sull’onda di un “Carnevale sicuro”.. I servizi, condotti in tutta la provincia, avevano l’obiettivo di prevenire la commercializzazione di prodotti potenzialmente nocivi o pericolosi per la salute messi in vendita per il Carnevale.
Il bilancio è nuovamente cospicuo anche a carnevale, dopo uno degli ultimi sequestri che invece è stato effettuato in periodo natalizio e di Capodanno scorso.
Le Fiamme gialle hanno sequestrato circa 650 articoli, perlopiù prodotti nella Repubblica Popolare Cinese e destinati alla libera vendita, carenti dei contenuti informativi o mancanti della marcatura CE.
“Sigillati” 480 giocattoli, 81 accessori per l’abbigliamento, 48 pezzi di minuteria e bigiotteria e anche 42 borse, esposti in vendita in violazione delle prescrizioni di sicurezza e trasparenza a tutela del consumatore in base al “Codice del Consumo”. Oppure si è trattato di articoli messi in commercio senza una conformità ai requisiti di sicurezza previsti dalle direttive o dai regolamenti comunitari: nella maggior parte dei casi questi riguardano la mancanza del marchio CE.
L’operazione, che si è sviluppata sull’intero territorio della provincia ed ha coinvolto tutti i reparti del Corpo dipendenti dal Comando Provinciale di Belluno, è stata specificatamente finalizzata a contrastare l’illecita commercializzazione di prodotti pericolosi e insicuri in coincidenza con le festività di Carnevale.
Il coinvolgimento di bambini per le feste in maschera ha mosso anche quest’anno i finanzieri.
Le merci sequestrate sono state inventariate e messe a disposizione della Camera di commercio di Treviso/Belluno, che procederà ad applicare le sanzioni corrispondenti.
E non sono quisquilie, direbbe un noto, le multe per questi tipi di contestazioni.
Proprio nei giorni scorsi è arrivata la comunicazione del pagamento della sanzione erogata nei confronti di un altro commerciante cinese oggetto di un controllo nello scorso dicembre 2019, in occasione delle feste di Natale. I finanzieri all’epoca avevano fatto analoghi accertamenti, sequestrando 2.500 articoli carenti dei contenuti informativi o privi della marcatura CE.
Il servizio rientra nel quadro delle attività svolte dalla Guardia di Finanza a tutela dell’economia legale finalizzate a preservare il mercato dalla diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza imposti dalla normativa nazionale e dell’Unione Europea. Un altro punto riguarda il mercato parallelo: dunque la repressione degli illeciti di natura fiscale è un punto in tutela degli imprenditori che rispettano invece le regole. —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi