Carnica e 51 bis, via i punti neri ma solo dopo i Mondiali di sci

Il presidente di Anas tranquillizza gli amministratori della montagna bellunese Sarà rifatta l’illuminazione della galleria, poi i lavori alla paramassi di Coltrondo
Stefano Da Rin Puppel-Perona-Santo Stefano di Cadore-Cantiere Prolungamento Paramassi Coltrondo
Stefano Da Rin Puppel-Perona-Santo Stefano di Cadore-Cantiere Prolungamento Paramassi Coltrondo



L’Anas di nuovo all’opera lungo la 52 Carnica, precisamente all’interno della galleria Comelico. Dall’11 al 22 marzo, di notte, ci sarà il senso unico alternato perché si provvederà alla sistemazione di una nuova illuminazione.

Sospiro di sollievo, ovviamente, in Comelico e in Cadore. Ma per il resto come procede il piano di interventi da 70 milioni di euro? È ancora chiuso il cantiere per la galleria paramassi di Coltrondo; l’impresa attende temperature più compatibili per riaprirlo. E la speranza, a Santo Stefano, è che venga concluso entro l’anno.

L’onorevole Federico D’Incà, del M5S, conferma intanto che la galleria di Coltrondo può contare sullo stanziamento di circa 60 milioni deciso a suo tempo, e poi sospeso. Luca De Carlo, parlamentare FdI e sindaco di Calalzo, dal canto suo, precisa che l’Anas metterà mano ai punti neri della 51bis e della Carnica dopo i Mondiali di sci a Cortina; è ancora in corso, infatti, la progettazione.

«L’importante è che queste opere si facciano. E di questo», puntualizza De Carlo, «abbiamo ricevuto le necessarie assicurazioni dall’Anas». «D’accordo», replica Alessandra Buzzo, sindaco di Santo Stefano, e presidente dell’Unione Montana, «è positiva la conferma dell’impegno, però non dimentichiamo che a suo tempo la presidenza Armani ci aveva detto che questi lavori erano prodromi ai Mondiali e che, proprio per questo, venivano dirottate le risorse stanziate per il tunnel di Coltrondo».

Non manca una certa delusione, quindi, in Comelico, per i tempi che si allungano. Tra i punti neri vi sono la galleria Comelico, che verrà ripresa tutta per mano, l’incrocio tra la 51bis e la Carnica, all’incrocio per Lorenzago e Vigo di Cadore, tutta una serie di opere nei comuni di San Nicolò di Cadore e di Comelico Superiore: dall’allargamento di alcune curve alla messa in sicurezza dei muri di sostegno dei versanti. Tra gli interventi più attesi c’è quello all’ingresso di Padola, che sarà reso più sicuro con la creazione di una nuova corsia, in modo che le auto in salita, verso passo Monte Croce Comelico, possano proseguire tranquillamente.

La prima opera a vedere la luce sarà, in ogni caso, la galleria paramassi di Coltrondo, che verrà allungata di 70 metri da una parte e di 30 dall’altra. L’investimento è di circa 4 milioni di euro; un’opera importante, quindi. «E questo sarà solo un primo step», tiene a precisare Buzzo, perché il secondo, che rientra appunto nel piano più generale per la statale Carnica, prevede l’allungamento di 150 metri.

Il cantiere è in ballo esattamente da quattro anni, quando venne ad annunciarlo a Belluno l’allora ministro Maurizio Lupi. Ci sono stati, nel frattempo, diversi passaggi di mano, sia al Governo che all’Anas. «Per quanto mi risulta», afferma D’Incà, «Anas sta rimodulando i piani, a partire da quelli finanziari, per verificare quali disponibilità ha e, quindi, procedere con la progettazione». «È importante ottenere tutte le garanzie necessarie al riguardo», conclude l'on. Roger De Menech, del Pd, «perchè se, come tifiamo, otteniamo le Olimpiadi queste opere sono al sicuro, ma se la candidatura ci scappa, i cantieri rischiamo di non vederli». —

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi