Caro trasporti, studenti in piazza
Domani mattina un corteo si snoderà dal piazzale della stazione fino in centro
BELLUNO. Gli studenti scendono in piazza e lo faranno domani mattina. In tutta Italia, infatti, la Rete degli studenti medi ha indetto una manifestazione di protesta su alcuni temi tra cui quelli dell’alternanza scuola lavoro e del trasporto e sicurezza degli edifici scolastici. Il corteo si muoverà verso le 8 dal piazzale della stazione ferroviaria di Belluno per poi procedere con striscioni e slogan verso piazza dei Martiri dove è prevista un’assemblea proprio sui temi caldi della protesta.
«Come studenti spendiamo moltissimi soldi per gli abbonamenti degli autobus, per i libri di testo, per il contributo “volontario”, per andare in gita, a volte addirittura per pagare i costi dell’alternanza scuola-lavoro», dichiara Rachele Scarpa, coordinatrice regionale della Rete del Veneto.
I ragazzi lamentano il fatto che l’alternanza scuola lavoro sia spesso utilizzata come strumento di lavoro gratuito, senza diritti e garanzie di apprendimento. «Deve invece essere uno strumento formativo, di didattica alternativa, che non si trasformi in sfruttamento, e che venga monitorato tramite commissioni e comitati all’interno delle scuole».
Sui trasporti, malgrado il ritorno di Investiscuola, l’abbonamento a prezzo calmierato sostenuto dalla Provincia, i ragazzi protestano perché sono costretti a pagare un altro abbonamento per raggiungere le scuole nel capoluogo tramite navette. «I prezzi sono insostenibili e non corrispondono a un servizio efficace», dice Piera Di Palma, della Rete bellunese, «in piazza chiederemo prezzi agevolati per gli studenti, aumento delle corse per evitare il sovraffollamento dei mezzi e un biglietto unico che permetta agli studenti di muoversi fra provincia e città». Infine, gli studenti chiederanno che la scuola torni ad essere «prioritaria nella sua funzione di ascensore sociale, garantendo a tutte e tutti di raggiungere i più alti livelli d’istruzione e di perseguire i propri sogni e le proprie ambizioni, a prescindere dalle condizioni economiche di partenza. Porteremo in piazza, anche il nostro sostegno a tutti i nostri compagni di classe che, nati in Italia, non hanno gli stessi nostri diritti».
(p.d.a.)
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