«Caro Zaia, noi non ci arrenderemo mai»

PIEVE DI CADORE. «Oggi stesso scriverò al presidente della Regione, Luca Zaia, che ci aveva promesso che mai sarebbe stato toccato il punto nascite e invece ora ce lo troviamo chiuso». Il sindaco di...

PIEVE DI CADORE. «Oggi stesso scriverò al presidente della Regione, Luca Zaia, che ci aveva promesso che mai sarebbe stato toccato il punto nascite e invece ora ce lo troviamo chiuso».

Il sindaco di Pieve di Cadore, Maria Antonia Ciotti non ci sta a vedere “crollare” mattone dopo mattone la sanità in montagna e allora si prepara alla battaglia. «Noi non ci arrenderemo mai di fronte ad una politica che ci costringe ad abbandonare i nostri paesi del Cadore», sbotta ancora tra l’arrabbiato e l’incredulo per quanto accaduto.

«Noi vogliamo rimanere qui a vivere e vogliamo avere le stesse opportunità di quelli che abitano comodamente nel suo paese in provincia di Treviso», dice rivolgendosi al governatore Zaia. «Ma se la Regione non è in grado di garantire questo, stanno costringendo le nostre comunità alla morte».

Per Ciotti «siamo di fronte ad una presa in giro da parte dei piani alti regionali. E poi aggiunge: «Perchè i medici se ne vanno da qui? Perché non si fa nulla per trattenerli? Siamo di fronte ad una prova difficilissima, ma non staremo a piangerci addosso, ci opporremo con tutte le nostre forze a chi vuole farci morire».

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