“Carta dei diritti”, il sindacato ci crede

BELLUNO. Non solo i voucher. Le altre battaglie della Cgil sono quelle sul ripristino della responsabilità solidale negli appalti («anche i nostri uffici legali rischiano di essere impotenti e il lavoratore si trova a dover rinunciare perché non ha possibilità di recupero», precisa De Carli) e sul reintegro dei licenziamenti. «Quest’ultima è una vera e propria battaglia giuridica del nostro sindacato», continua. «Se vieni licenziato ingiustamente e in modo ingiustificato, il rapporto di lavoro va ripristinato. E il jobs act, in questo senso, non va bene: di fatto toglie l’istituzione del contratto a tutele crescente».

Temi, questi, molto sentiti dai lavoratori. «Alla Luxottica di Agordo hanno firmato per la “Carta dei diritti” oltre 700 lavoratori», mette in risalto Dell’Atti, «il 70% dei quali ragazzi e ragazze tra i 18 e i 24 anni. Quest’iniziativa ha registrato un momento di altissima partecipazione». «I lavoratori si sono resi conto che si può parlare di diritti in vista del futuro dei propri figli», aggiunge D’Agostini, «e abbiamo anche notato la partecipazione di persone che, finora, non avevano un particolare “feeling” con il sindacato. La Cgil è riuscita ad aprire un varco nel muro di indifferenza. Nella sede di Sedico di Luxottica abbiamo raccolto quasi 500 firme: e questo in due giorni e nella pausa pranzo giornaliera».

La “Carta dei diritti” sarà il documento strategico della Cgil per i prossimi anni. «Cercheremo di includere tutti i lavoratori, anche le platee che allo stato attuale sono prive di diritti», afferma De Carli. «Tecnicamente i referendum vanno votati nel semestre successivo, quindi aspettiamo la prossima primavera, a meno che non cada il Governo. La proposta di legge, anche in quest’ultimo caso, rimane». (m.r.)