Carta identità, costa caro l’errore

Sbagliata la data di scadenza, il cittadino chiede i danni al Comune

BELLUNO. Il Comune di Belluno costretto a rimborsare una cittadina per aver sbagliato a stampare la data di scadenza nella sua carta di identità.

La giunta di palazzo Rosso, nei giorni scorsi, ha deciso risarcire una signora per i danni subiti a seguito di un errore materiale nel documento.

La richiesta di risarcimento pari a 243 euro è stata presentata dalla donna il 28 giugno scorso.

Di fronte a questa domanda, l’ente pubblico ha preso in esame il problema dando ragione alla cittadina.

«La somma richiesta dalla signora è documentata e certa e vi è stato effettivamente un errore di battitura del tutto involontario», si legge nella delibera di giunta del 16 agosto scorso.

L’amministrazione comunale spiega quindi cosa possa essere accaduto. «Si è trattato di un errore involontario, un cosiddetto “lapsus calami”, e incolpevole nella compilazione della carta di identità della signora».

L’errore consisteva nella data di scadenza del documento che recava l’indicazione del 10 novembre 1992 anziché 10 novembre 2022. «L’errore dell’addetto», precisa la delibera, «è da imputare al grande afflusso di gente che richiedono la carta di identità a seguito dell’introduzione dell’obbligo di avere il documento sin dalla nascita. L’attività svolta dal nostro dipendente, quindi, all’interno dei nostri servizi demografici si è sempre svolta con professionalità e competenza, senza errori», si giustificano dal palazzo.

Presto alla signora sarà risarcito quanto dovuto.

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