Casa devastata dalle fiamme, ipotesi dolosa

Nella notte l’incendio in un’abitazione sul Col di Roanza, la polizia ha trovato la recinzione divelta
Di Marco Ceci

BELLUNO. È l’ipotesi dolosa quella al momento più plausibile per l’incendio che, nella notte tra martedì e ieri, ha ridotto in cenere una piccola abitazione sul Col di Roanza, a circa 400 metri sopra la scuola materna di Sopracroda.

A far propendere per l’atto doloso la polizia scientifica, portatasi sul posto ieri mattina, una sezione della recinzione della proprietà privata, chiaramente divelta.

A lanciare l’allarme è stato, attorno alle 10 di ieri, è stato il proprietario, un uomo residente a Sedico, che aveva raggiunto la sua casa-vacanze per ultimare alcuni lavori di riparazione iniziati il giorno prima. L’uomo ha infatti riferito ai poliziotti di aver lasciato l’abitazione il giorno precedente, verso le 12.30, dopo essersi premurato di scollegare la corrente elettrica. Al suo arrivo, ieri mattina, ha però trovato solo un cumulo di macerie incenerite, con l’intero piano superiore, realizzato sfruttando una vecchia struttura prefabbricata in legno utilizzata per il terremoto del Friuli del 1976, che era collassato trascinandosi dietro anche la copertura in lamiera.

Poco dopo le 10 si sono portati al civico 12 di via Col di Roanza anche i vigili del fuoco di Belluno, che non hanno potuto far altro che procedere alla bonifica del sito (le fiamme si erano comunque già estinte da ore) e alla rimozione dei resti del solaio, letteralmente esploso per le elevate temperature a cui era stato esposto. Intervenuta anche la squadra scientifica della questura di Belluno che, separatamente dalle indagini svolte dai pompieri, ha effettuato i rilevamenti per risalire alle cause dell’incendio.

Nel corso dei rilevamenti gli agenti hanno constato che una sezione della recinzione, in prossimità del cancello d’ingresso della proprietà, era stata divelta e che sul terreno vi erano tracce in grado di far ipotizzare il passaggio di almeno una persona.

Ascoltato dai poliziotti, il proprietario ha riferito che il giorno prima, quando si era allontanato dalla proprietà (verso le 12.30), la recinzione risultava intatta.

Stando a una prima ricostruzione l’incendio sarebbe scoppiato già nella notte di martedì, con le fiamme che dopo aver avvolto il piano superiore (una trentina di metri quadrati) e il mobilio di due stanze da letto, si sono estese anche al piano terra, seminterrato e realizzato in calcestruzzo, devastando la piccola cucina, la sala da pranzo e il bagno.

Considerando le condizioni meteo al momento del presunto sviluppo dell’incendio, pompieri e polizia hanno escluso l’ipotesi di un fulmine all’origine delle fiamme.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi