Casa di riposo, il bilancio 2017 divide il consiglio
LONGARONE. Continua la polemica sulla gestione della casa di riposo. Durante l’ultimo consiglio comunale, infatti, si è discusso del bilancio di esercizio 2017 dell’azienda speciale a cui da qualche anno fa capo anche la struttura per anziani. È stata, quindi, occasione anche per rispondere ad un’interrogazione presentata qualche settimana fa dal consigliere di minoranza Antonio Romanin del gruppo “Longarone, Castellavazzo: una comunià”. Romanin, portando le istanze di una lettera di un familiare di un ospite della casa di riposo, lamentava diverse criticità nella struttura come la carenza di personale, problemi strutturali e altri disservizi. È arrivata, quindi, la dura replica dell’assessore ai servizi sociali Alli Chreyha, prima allegando una relazione tecnica che risponde ai vari punti citati da Romanin, e poi facendo alcune considerazioni sul piano politico.
«Per prima cosa», spiega l’assessore, «non bisognava dare ai giornali l’interrogazione, ma portarla all’attenzione del Cda dell’azienda speciale. Non è corretto usare una lettera negativa di un caso come unico punto di vista quando ce ne sono molte altre di elogi per la qualità del servizio. Lei ha approfittato della sua visibilità mediatica per screditare il lavoro dell’azienda creando solo inutile allarmismo tra la popolazione. Non bisogna usare la casa di riposo per fare propaganda per i propri fini personali». «Io non sono certo bravo come voi a fare propaganda», ha risposto Romanin, «ho solo posto alcuni quesiti tecnici a cui vedo che mi viene data una riposta solo politica».
Entrando nel merito del bilancio dell’azienda speciale, l’assessore ha anticipato che a breve saranno acquistati nuovi arredi per migliorare le stanze con il bando di gara già avviato. Resta il problema del reperimento del personale dato che, nonostante vari premi e incentivi, molti non restano a lungo perché non trovano spazio residenziale nel longaronese. La qualità, secondo le rilevazioni, è comunque sempre ad altri livelli.
I gruppi di minoranza hanno lamentato il poco tempo concesso per analizzare i vari documenti, dato che il consiglio comunale è stato convocato con soli tre giorni di preavviso. Questo è il motivo dell’astensione in sede di voto del gruppo “Il Quadriglio”. «I dati puramente economici non sono certo indice di qualità del servizio percepito», spiega Romanin che invece ha votato contro, «ha senso spendere ulteriori soldi su un edificio già vecchio e scomodo, invece che investire sulla creazione una nuova casa di riposo come proponiamo da anni? Bisogna poi aprirsi al privato: era meglio aver fatto una fondazione magari sciogliendo la Fondazione Vajont. È stato perso troppo tempo e la minoranza è stata coinvolta pochissimo nelle scelte». «Lei parla di privatizzazione», ha replicato il sindaco Padrin, «cosa che non è nella nostra filosofia di voler mantenere sempre un controllo pubblico. Parla di mancato coinvolgimento, ma abbiamo fatto diverse riunioni allargate a cui lei è quasi sempre stato assente. Comunque entro un mese faremo una nuova riunione allargata ai tutti i consiglieri».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi