Casa di riposo, pronto il progetto

Val di Zoldo. La struttura va ampliata per non perdere posti letto. Si cercano i 5 milioni necessari
VAL DI ZOLDO. L’accreditamento della struttura è stato un ottimo risultato, ma il Comune di Val di Zoldo e l’azienda speciale Servizi alla persona Longarone-Zoldo diretta da Arrigo Boito non hanno potuto sedersi sugli allori. La casa di riposo di Camber va ampliata, per non perdere trenta posti letto. Il progetto definitivo è pronto, e comprende anche la ristrutturazione del secondo piano della struttura attuale. Servono 5 milioni per realizzarlo, ma il sindaco Camillo De Pellegrin è fiducioso. Il Comune che amministra attinge al fondo Comuni di Confine, che potrebbe contribuire in maniera sostanziale. Ma c’è anche la possibilità di accendere un mutuo per finanziare una parte della spesa.


«La nostra casa di riposo è stata costruita quasi interamente con i soldi degli zoldani ed è fondamentale per noi», spiega De Pellegrin. «Qualche anno fa abbiamo ottenuto dalla Regione l’accreditamento della struttura, al termine di un lavoro che ha visto la passata amministrazione e l’azienda speciale impegnarsi per questo risultato. L’accreditamento è fondamentale per ottenere il contributo dalla Regione per i non autosufficienti».


La Regione, una volta assegnato l’accreditamento, ha però sollecitato il Comune a impegnarsi per adeguare la struttura agli standard normativi, che riguardano gli spazi, le altezze delle stanze, i bagni e molti altri aspetti. «Dobbiamo adeguarla, per poter continuare ad ospitare il numero di anziani che abbiamo oggi nella casa di riposo», continua il sindaco. Ovvero fra i settanta e i settantacinque ospiti, di cui una parte è non autosufficiente. «Ci siamo dati subito da fare, per arrivare il prima possibile ad avere un progetto. Abbiamo indetto un bando per aggiudicare la progettazione, che è stato portato avanti dalla Provincia in qualità di centrale di committenza. E ora il progetto è pronto».


Prevede che la casa di riposo venga ampliata attraverso la costruzione di una nuova ala, e che il secondo piano dell’edificio esistente venga ristrutturato. Costo complessivo: 5 milioni di euro. «La nuova ala sarà realizzata nel rispetto di tutte le nuove disposizioni in materia di contenimento dei costi energetici, di accoglienza, di fruibilità. Lì saranno trasferiti gli anziani non autosufficienti», prosegue il sindaco. «Anche il secondo piano della struttura esistente deve essere adeguato, per renderlo conforme ai requisiti richiesti dalla Regione».


Ora il Comune dovrà cercare i fondi per realizzare il progetto. Altrimenti rischia di dover ridurre i posti letto di trenta unità. Un disagio enorme per la popolazione della Val di Zoldo, ma anche per i dipendenti dell’azienda speciale, perché meno anziani da accudire significa anche meno lavoro da dover svolgere.


«Dopo aver ottenuto i pareri di competenza da parte della Soprintendenza e degli enti preposti, prepareremo il progetto esecutivo. Ma a quel punto dovremo avere la disponibilità economica per effettuare i lavori. Val di Zoldo è un Comune di confine, cerchiamo l’accesso ai fondi dedicati. Potremmo anche ricorrere a un mutuo per finanziare parte dei lavori», conclude De Pellegrin.


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