Case all’Ex Icb, il Comune mette i paletti

Ne discute la commissione urbanistica. Dovrà essere diminuita la metratura e Palazzo Rosso chiede delle compensazioni
gian paolo perona- perona- belluno- feinar
gian paolo perona- perona- belluno- feinar

BELLUNO. Andare incontro alle richieste della società proprietaria dell’area, ma valutando e tenendo ben presente anche l’interesse pubblico. Questi i capisaldi dell’atto di indirizzo sul recupero definitivo dell’area ex Icb discusso e approvato martedì sera in commissione urbanistica. Commissione riunitasi per la terza volta proprio per affrontare la questione, articolata e complessa, dell’area dell’ex San Remo, in località Mier, dove la società proprietaria, la Immedil 2, ha demolito i volumi di quella che era la fabbrica (pari a 148 mila metri cubi), ma finora ha costruito solo un edificio, quello che ospita la Feinar (per 16.500 mc).

E l’atto di indirizzo, su cui la commissione si è espressa in modo favorevole, sarà portato martedì pomeriggio in consiglio comunale, come anticipato dall’assessore all’urbanistica del capoluogo Franco Frison.

La questione, nello specifico, è inserita al settimo punto dell’odg. «Bisogna ricordare che per il recupero dell’area ex Icb i volumi sono stati suddivisi in due comparti», precisa Emiliano Casagrande, presidente della commissione urbanistica, «uno da circa 76 mila mc (quello che comprende, tra gli altri edifici, la Feinar), l'altro da 72 mila. Proprio per quest’ultimo era stata fatta una convenzione con il Comune, nel 2010, ai tempi dell’amministrazione Prade». «La Immedil 2 ha chiesto di modificare la destinazione d’uso di quei volumi, a oggi produttivo e terziario», prosegue Casagrande, «ampliandola anche alle categorie residenziale e commerciale. Un’ipotesi accettabile, ma abbiamo comunque inserito dei paletti».

Paletti che si riassumo in tre capisaldi: limitare il consumo del suolo, ridurre la metratura, valutare l’interesse pubblico. «Il progetto non dovrà andare infatti a intaccare l’area agricola presente nella zona», fa presente Frison, «e dovrà essere preservata e tutelata la carpenada che scende dalla villa. Inoltre, se di variante si parlerà, non si potrà non tenere conto degli aspetti perequativi». In particolare, il Comune chiede un’opera di compensazione, ossia la realizzazione del primo tratto della strada fra il Cucciolo e viale Europa, quello che arriverebbe a Mier e che si inserisce nel progetto “Fio 2”. «L’art. 6 della legge 11/2004», ricorda Casagrande, «prevede che i privati possano concordare progetti che abbiano rilevanza pubblica. La società proprietaria aveva proposto una social housing, ma l’amministrazione ha ritenuto più rilevante intervenire in un’altra direzione».

«Ovvio che, oltre al tratto stradale», precisa Frison, «l’ideale sarebbe prevedere interventi anche sul fronte della viabilità pedonale e ciclabile». Sul fronte della riduzione della metratura, si andrà a trattativa. «Il progetto che sarà presentato dalla Immedil 2», dice ancora Frison, «dovrà contenere la volumetria il più possibile. E di questo si discuterà in consiglio martedì».

«Non si è ancora parlato di cifre, in quanto bisogna trattare con la proprietà», commenta Casagrande, «ma la società si era detta disponibile, a voce, a ridurre la metratura di un terzo, quindi di circa 26 mila mc sul totale di 72 mila. Tra l’altro, ci auguriamo che il privato porti a compimento anche le altre opere presenti nel Pua (quelle che riguardano ciò che non è ancora stato costruito nell’area Feinar) prima di andare a costruire altrove».

Martina Reolon

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