Case riposo, in arrivo l’aumento delle rette

Le strutture costrette a far quadrare i conti tra i costi elevati e i tagli imposti dalla spending review
TREVISO 06/12/2006 INTERVISTE ANZIANI - interviste anziani
TREVISO 06/12/2006 INTERVISTE ANZIANI - interviste anziani

BELLUNO. Aumenti in vista (e saranno anche corposi) per le rette delle case di riposo. Si parla in alcuni casi di un +5%, soprattutto per le strutture più periferiche, alle prese con costi elevati e tassi di occupazione bassi.

Il 2013 rischia di diventare un anno horribilis per gli anziani e per le loro famiglie, visto che la spending review non risparmierà nemmeno questi servizi.

Una delle cause che potrebbe spingere le strutture per anziani che operano nell’area dell’Usl 1 a far lievitare le tariffe, è il probabile inserimento del valore di spesa delle impegnative sanitarie (che la Regione assegna ai posti per non autosufficienti) nel taglio dettato dalla spending review. Una flessione che si aggirerà attorno allo 0.5%: malgrado le impegnative restino numericamente le stesse, il loro valore economico diminuirà, costringendo le case di riposo a far ricadere sugli ospiti la perdita.

Sono già diversi i direttori delle struture dell’Usl 1 che si preparano a sottoporre al consiglio di amministrazione la proposta di aumento delle rette. Aumenti che dovrebbero essere dettati dalla volontà di mantenere i livelli di assistenza negli standard.

Ma ancora non è chiaro se questo avverrà davvero. «Il dg Compostella, infatti, prima di lasciare l’incarico, ha inviato una lettera a Venezia», precisa il direttore dei servizi sociali Angelo Tanzarella, «per capire se il taglio dello 0.5% colpirà anche le impegnative. Ma ancora la risposta non è arrivata».

«Il problema non riguarderà soltanto le strutture che hanno pochi utenti, ma paradossalmente anche quelle che riescono a coprire tutti i posti e quindi le impegnative», precisa Arrigo Boito, referente per l’area anziani della Conferenza dei sindaci e direttore delle strutture del Longaronese e dello Zoldano.

Nel 2012, diversamente da quanto accaduto l’anno precedente, le richieste per le case di riposo sono cresciute e le liste di attesa sono aumentate. Ma non altrettanto le impegnative sanitarie concesse dalla Regione. Una situazione, questa, che rischiava di creare i presupposti perché i centri di servizio, si rivolgessero al mercato dei privati, cioè a quelli fuori dalla graduatoria, per coprire il gap.

Ma per evitare che venissero favoriti gli ospiti paganti (quelli che pagano la retta intera comprensiva della parte alberghiera e della parte sanitaria) l’azienda sanitaria bellunese ha deciso di modificare il regolamento per l’accesso alle strutture residenziali, introducendo un articolo ex novo, l’11, che prescrive puntualmente che «venga data priorità di accesso ai centri di servizi agli utenti iscritti in graduatoria e titolari di impegnativa, rispetto agli utenti privi di quota sanitaria. In caso di posti letto disponibili, non utilizzati da persone in possesso di impegnativa di residenzialità, il centro servizi può fornire assistenza ad utenti accolti in forma privata».

Il nuovo regolamento entrerà in vigore dal primo luglio prossimo.

Paola Dall’Anese

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