Cash chiede il maxi-risarcimento per l'incidente del 2009
CORTINA. Ottocentomila euro. E’ quanto chiede come risarcimento dei danni Stefano Dimai “Cash”, 36 anni, il presidente degli Scoiattoli di Cortina, al Comitato organizzatore dei campionati Mondiali 2010 di curling. Il suo legale, l’avvocato Mauro Celot del foro di Pordenone, ha già avviato la pratica stragiudiziale nei confronti delle assicurazioni del Comitato, sostenendo che nel grave incidente occorso a Dimai, il 2 aprile 2010, durante la cerimonia di apertura dei Mondiali, vi sarebbe stato un concorso di colpa da parte del sodalizio. Se la compagnia assicurativa del Comitato dovesse rigettare la richiesta risarcitoria, il legale risponderà avviando una causa civile in tribunale a Belluno. Dimai “Cash”, infatti, da quell’incidente non s’è più ripreso. Ha perso il lavoro ed è stato dichiarato invalido civile al 100 per cento. Al momento percepisce una pensione d’invalidità. Ed ha marcati problemi di deambulazione.
L’infortunio avvenne l’anno scorso, il giorno dell’inaugurazione dei Mondiali. Il presidente degli Scoiattoli fu protagonista di una terribile caduta dal tetto dello stadio Olimpico. Un brutto volo di una quindicina di metri davanti agli occhi impietriti del pubblico.
Dimai Cash aveva nello zaino la “stone” (di circa 20 chili) che Mario Lacedelli avrebbe dovuto consegnare a Franco Zumofen e a Ivo Lorenzi, due atleti che hanno fatto la storia del curling, per il lancio di inizio dei mondiali. Sulle note di “Stairway to heaven” dei Led Zeppelin, la colonna sonora di "Cortina inCroda", gli uomini dal maglione rosso avevano iniziato a scendere dal tetto dell'Olimpico. Luca Zardini Canon e Franco Gaspari erano scesi tranquillamente con le scope da dare ai giocatori, quindi sarebbe stata la volta di Massimo Da Pozzo e Dimai. Qualcosa però andò storto. La corda probabilmente era stata legata male e Dimai cadde. La cerimonia si interruppe per lasciare che i sanitari, presenti, prestassero soccorso al presidente degli Scoiattoli. Il gelo piombò sullo stadio e sui 1500 spettatori che lo affollavano in quel momento. Ironia della sorte, Dimai era stato l'unico il giorno prima a provare la discesa con la “stone”. Era andato tutto bene e Cash, con la sua consueta ironia, aveva scherzato sul peso di quel sasso (la “stone”) a lui poco familiare che aveva portato nello zaino.Dopo l’incidente, Dimai fu trasportato all’ospedale “San Martino” di Belluno dove fu ricoverato nel reparto di rianimazione. Da lì iniziò una lunga degenza di mesi.
Ora Dimai è uscito dall’ospedale, ma i postumi di quell’infortunio se li porterà per sempre. Il presidente degli Scoiattoli ha perso il lavoro ed ha una invalidità civile del 100 per cento. Ora, attraverso il suo legale, chiede un congruo risarcimento. «La cifra di 800.000 euro è solo un conteggio in via prudenziale - spiega l’avvocato Celot. Di certo si è trattato di un bruttissimo infortunio che gli ha condizionato la vita».
Stando a quanto s’è appreso, il legale di Dimai punta la sua richiesta, per il momento stragiudiziale, su un concorso di colpa col Comitato organizzatore. Le prove, ad esempio, vennero fatte all’interno dello stadio Olimpico con le luci accese, mentre poi la cerimonia d’inaugurazione venne fatta a luci spente. Se le assicurazioni del Comitato non dovessero accogliere la richiesta, la parola passerà ai giudici del tribunale civile di Belluno.
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