Casi irrisolti, cadorino l’esperto di balistica

Auronzo. Luigi Bombassei De Bona è considerato un luminare, consulente anche in casi di omicidio

AURONZO. Consulente per il tribunale di Pordenone per alcuni casi di sequestro d’armi, consulenze di parte per episodi delittuosi avvenuti nelle province di Milano e Brescia, in mezzo anche qualche apparizione in televisione come uno dei massimi esperti nazionali della materia, ora l’incarico in un complicato caso di omicidio di un tassista a Trieste.

Sono solo poche righe del (lunghissimo) curriculum di Luigi Bombassei De Bona, cadorino doc con studio in via Trento ad Auronzo, da molti (aurotità giudiziarie comprese) considerato un liminare della balistica (il ramo della fisica meccanica che studia il moto di un proiettile) e di balistica forense, il ramo che comprende le indagini rivolte alla ricostruzione degli accadimenti relativi a un delitto in cui sia stato fatto uso di un'arma da fuoco.

Una fama che il 43enne, nato ad Auronzo e laureatosi in architettura all’università di Belfort (Stati Uniti), si è costruito da solo, «praticamente un autodidatta perchè in Italia, purtroppo, corsi specifici nel settore non ce ne sono. Una passione, quella per le armi, che ha cambiato la mia vita quando ho svolto il servizio militare, alpino a Belluno. Da lì mi sono documentato, corsi su corsi e studi specifici, soprattutto on line. Poi ho conseguito la licenza di esplosivista civile, mi sono iscritto alla Camera di Commercio di Belluno quale esperto di armi, munizioni ed esplosivi. Mi sono quindi specializzato in balistica, frequentato diversi corsi di specializzazione e iscritto all’Albo nazionale Criminologi e Criminalisti. Le prime consulenze circa 5 anni fa, occupandomi anche di collaudi di poligoni, militari e civili, anche di collaudi di armi da fuoco su richiesta».

Su Canale 5 è stato chiamato in qualità di esperto per spiegare cosa è accaduto nel caso del duplice omicidio di Pordenone, quando furono freddati i fidanzati Trifone Ragone e Teresa Costanza. Il 17 maggio sarà invece a Trieste, per il conferimento ufficiale dell’incarico da parte del giudice per le udienze preliminari. «Non ho ancora ricevuto il fascicolo, spiega con professionalità Luigi, «posso solo dire che è un caso di omicidio molto complesso, risalente al 2003, con una persona giudicata colpevole e già in carcere e che è stata richiesta la mia perizia tecnica sull’arma del delitto, una Beretta 765, sulla quale due anni fa era stata già effettuata una perizia dai carabinieri del Ris di Parma. Io uno dei massimi esperti in Italia? Sono in tanti ad apprezzare il mio lavoro, questo posso dire». (ma.ce.)

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