Caso Codivilla, assemblea dei 150 dipendenti

Martedì confronto con il sindacato. Andrea Fiocco (Cgil): «Poche certezze, tra di loro c’è grande preoccupazione»

CORTINA. I lavoratori del Codivilla sono preoccupati e le rassicurazioni ricevute, dalle pagine del nostro giornale dall’assessore regionale Coletto e dal presidente Zaia, non sono state sufficienti a calmare le acque.

In effetti ci sono molte parole pacate, appunto rassicuranti, sulla prosecuzione dell’attività dell’ospedale dopo il 29 aprile, quando scade la sperimentazione gestionale.

Ma nello stesso tempo i dipendenti hanno in mano la delibera che chiude la fase della sperimentazione e che prevede dal 30 aprile solo la presenza di poliambulatori e del punto di pronto intervento, fino a quando non sarà stata fatta la gara per trovare il gestore privato dell’ospedale, secondo le indicazioni della giunta regionale. Ovvio che, a questo punto, i 150 lavori del Codivilla vivano momenti di ansia.

Per dare qualche informazione in più è stata convocata dalla Funzione pubblica della Cgil una assemblea dei dipendenti che si terrà martedì dalle 14.30 al Codivilla.

Spiega Andrea Fiocco, sindacalista della Cgil: «Siamo in contatto con i dipendenti da giorni, da quando sono uscite le prime voci sul futuro del Codivilla. Le persone sono preoccupate perchè manca la chiarezza. Leggono le dichiarazioni di Zaia, secondo il quale ci sarà una continuità nell’attività al Codivilla, ma leggono anche le incertezze sul destino dei dipendenti della società Codivilla spa, che sono la maggioranza, circa 115».

Il sindacato bellunese si è consultato anche con quello regionale per cercare di capire meglio cosa è previsto nella delibera in discussione nella commissione sanità.

«Per tenere aperti i poliambulatori e il punto di pronto intervento servono più dei 35 (attualmente 33) dipendenti dell’Usl» aggiunge Fiocco.

Il sindacalista sottolinea come nel complesso ospedaliero cortinese siano stati effettuati negli ultimi anni degli importanti lavori di ammodernamento (nei piani alti): «È stato fatto un grande lavoro, c’è un patrimonio sia di conoscenze che di strutture che viene messo a rischio».

Il Codivilla Putti è rimasto aperto negli ultimi 30 mesi in seguito ad un emendamento presentato da Sergio Reolon che chiedeva del tempo per valutare meglio il destino dell’ospedale ampezzano, magari contattando centri universitari e di ricerca per avviare dei rapporti e convenzioni.

«Quell’impegno è stato disatteso e non si è fatto nulla nei trenta mesi che sono trascorsi da allora» continua il sindacalista.

Ora siamo alla stretta finale. Zaia promette continuità, e per i dipendenti della società delle formule di contratto a tempo determinato.

Ce n’è abbastanza per avere timori sul proprio futuro.

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