Caso Corazzin, si attendono gli atti dalla Procura di Perugia

La famiglia della giovane scomparsa a Tai nel 1975 si è affidata all’avvocato Antonio La Scala che ha richiesto di visionare i fascicoli anche per analizzare tutte le dichiarazioni di Angelo Izzo

PIEVE DI CADORE. Silenzio dalla procura di Perugia, dopo la richiesta di accesso a tutti gli atti sul caso di Rossella Corazzin, la 17enne sanvitese scomparsa a Tai di Cadore il 21 agosto 1975. Angelo Izzo, l’assassino del Circeo, aveva rivelato i presunti rapimento, violenze e assassinio della giovane. La richiesta di accesso agli atti è stata effettuata un paio di settimane fa dall’avvocato Antonio La Scala, presidente dell’associazione Penelope, incaricato dai familiari di seguire il caso. Ed è lui a far notare il silenzio dei magistrati alla richiesta. Potrebbe anche non essere negativo, per quanti tengono a una riapertura delle indagini, familiari in primis.

«È anomalo che la Procura non risponda, né in modo positivo né negativo, alla richiesta di acquisire i fascicoli», osserva l’avvocato La Scala. «Se c’è l’archiviazione, come disposto due anni fa, quegli atti devono concederli. Oppure possono negarli se vi sono eventuali indagini in corso e di questo ne sarei contento. Ma devo riceverne comunicazione, sia in caso di permesso che di diniego».

Nel fascicolo ci sono anche tutte le dichiarazioni di Izzo, che il legale vuole esaminare in ogni dettaglio. È certo, invece, che a oggi la procura di Belluno non può riprendere in mano l’inchiesta Corazzin: tutti i reati ipotizzabili sono prescritti tranne l’omicidio, che però sarebbe di competenza di Perugia, che due anni fa archiviò tutto. La settimana scorsa un carabiniere in quiescenza si era presentato alla procura bellunese ricordando il rinvenimento della salma, a metà anni ’70, di un’altra ragazza 17enne, pure lei di nome Rossella ma ampezzana, che frequentava un gruppo di ragazzi della “Roma bene”. Possibili nessi con la banda evocata da Izzo circa la sorte di Corazzin?

Difficile, per la procura bellunese, riaprire il caso della morte della ragazza ampezzana, perché allora si pensò a un suicidio e non fu ipotizzato l’omicidio. Intanto, “Chi l’ha visto?”, stasera su Rai 3, tornerà sul caso Corazzin. Interverrà anche La Scala. La trasmissione sta cercando di identificare il fuoristrada verde targato Venezia a bordo del quale una testimone vide una ragazza semi-addormentata e due uomini. Lei parlò di una Campagnola Fiat. Izzo di un Land Rover. La prima ricerca al Pra aveva restituito poco più di 480 vetture: quasi tutte Land Rover, ma soltanto una trentina Campagnola. «La ricerca è proseguita», anticipa La Scala, «e il campo è stato ristretto ad alcuni fuoristrada di colore verde: la verifica è in corso».

Andrea Sartori

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