Caso Corazzin, una raccolta firme per chiedere di riaprire le indagini
SAN VITO AL TAGLIAMENTO. Il Comune di San Vito al Tagliamento ha preparato una istanza per chiedere alle Procure di Belluno e di Perugia la riapertura delle indagini sul caso di Rossella Corazzin, dopo le dichiarazioni di Angelo Izzo, il “mostro del Circeo”, secondo cui la giovane sarebbe stata rapita, poi seviziata, violentata e uccisa in una villa sul lago Trasimeno.
L’annuncio è stato dato dal sindaco Antonio Di Bisceglie ieri al termine della manifestazione in ricordo di Rossella Corazzin, la diciassettenne scomparsa a Tai di Cadore in vacanza il 21 agosto del 1975 e mai più ritrovata. L’istanza che chiede di «dare corso alla riapertura della indagini per verificare l’attendibilità di quanto emerso» per arrivare a una verità che non è ancora stata accertata. Il documento potrà essere sottoscritto da tutti entro il 21 agosto, termine non scelto a caso: corrisponde a giorno in cui è scomparsa Rossella Corazzin nel 1975.
Il corteo si è formato in via Verdi, in prossimità della casa della famiglia Corazzin. Oltre 400 le persone che hanno voluto aderire all’invito lanciato dal sindaco, dalla giunta comunale e dal consiglio comunale per una manifestazione silenziosa, in ricordo di Rossella Corazzin e di tutte le donne vittime di violenza.
Un corteo aperto da uno striscione, che ha riassunto il senso della iniziativa, portato dalle coetanee di Rossella, seguito dal gonfalone comunale, dal labaro dell’associazione insigniti di onorificenze, e dalla fila di autorità e familiari: il prefetto Maria Rosaria Laganà, il sindaco Antonio Di Bisceglie con la fascia tricolore, il presidente del Consiglio comunale Natalia Troìa e altri esponenti dell’amministrazione.
In prima fila anche una donna che ha vissuto in prima persona il dramma della famiglia Corazzin: Giuseppina Trevisan, la zia di Tai di Cadore che ospitava Rossella. Molti i rappresentanti delle istituzioni. E poi i familiari e tanta gente comune, persone che Rossella la conoscevano, conoscevano la sua famiglia, e che per decenni, insieme ai suoi parenti, si sono interrogati sulla sua scomparsa.
Tutti i partecipanti con il fiocchetto rosso simbolo della lotta alla violenza contro le donne. Il corteo ha percorso silenziosamente le vie del centro per raggiungere piazza del Popolo, accolto dal suono dell’Accademia Arrigoni sotto la loggia comunale. «Grazie a tutti coloro che hanno voluto essere qui oggi per ricordare Rossella» ha detto il sindaco Antonio Di Bisceglie, «e per condannare ogni forma di violenza contro le donne». Dopo avere ringraziato tutte le autorità civili presenti ha annunciato la richiesta di riapertura delle indagini «per dare senso e concretezza alla iniziativa di oggi».
Il vicesindaco Federica Fogolin ha letto un messaggio dell’ex ministro Anna Finocchiaro, mentre l’ex dirigente scolastica Giuliana Cinelli ha ricordato i giorni della scomparsa di Rossella «la sorpresa e l’incredulità, la speranza di quei giorni», ma anche l’assenza di notizie «che con il tempo è diventato timore». Ha ricordato «gli occhi tristi dei genitori, ma anche la tenacia ostinata della madre. Nessuno ha dimenticato Rossella» ha concluso, «Siamo vicini ai familiari e sosteniamo la loro richiesta di verità».
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