Caso navette: «Autisti non responsabili del comportamento dei clienti»

Replica di Easy Project, gestore dei mezzi serali che sostano davanti al teatro di Belluno:«Dobbiamo raccogliere le persone nel posto in cui si trovano quando chiamano»

BELLUNO

«Gli autisti delle navette non sono responsabili dell’educazione e del comportamento dei clienti». E le fermate non possono essere fisse per legge: devono «raccogliere i clienti nel luogo in cui si trovano al momento in cui richiedono il servizio di trasporto». Stefano De Poloni, amministratore unico di Easy Project srl, la società delle navette serali, si dice stupito per la petizione lanciata dagli operatori del teatro e per le lamentele espresse dai firmatati. Affermazioni «talvolta infondate, del tutto errate, e, talvolta, screditanti», scrive in una nota.

«Le navette gestite dalla società Easy Project srl svolgono servizio di Noleggio con conducente, la cui disciplina legislativa impedisce di stabilire delle fermate fisse e predeterminate (come avviene per gli autobus), ma impone alle stesse di raccogliere i clienti nel luogo in cui essi si trovano al momento in cui richiedono il servizio di trasporto», spiega De Poloni. «È quindi impossibile assegnare ai pulmini dei luoghi di sosta predeterminati: nessuno può imporre alle navette di stazionare in un punto prestabilito che sia diverso da quello deciso dai clienti, perché la legge lo vieta».

«La raccolta dei clienti, così come la loro discesa, avviene in luogo non interdetto da alcuna norma stradale, pertanto gli autisti non commettono nessuna infrazione quando stazionano davanti al teatro comunale», continua. «Nessuna lamentela è giunta nella sede della società Easy Project da parte di coloro che non hanno potuto posteggiare il camion davanti all’edificio del teatro», aggiunge riferendosi all’episodio segnalato dai proponenti la petizione, avvenuto sabato scorso quando il camion che doveva caricare le scenografie dello spettacolo “A Christmas Carol” non ha potuto parcheggiare di fronte alle scalinate perché c’erano le navette. «Né è stata interessata alcuna pattuglia delle forze dell’ordine per questo fatto. Pare dunque che questa notizia sia priva di qualsiasi fondamento», afferma De Poloni.

Che ricorda anche: «Gli autisti delle navette non sono responsabili dell’educazione e del comportamento dei clienti, limitandosi a fornire il servizio che essi richiedono. Il compito dell’autista si esaurisce allorquando il suo cliente è sceso a terra, non avendo il primo nessun dovere o potere di controllare il comportamento del secondo o, addirittura, di curarne l’educazione. La vigilanza sul comportamento dei ragazzi, che spesso sfogano le loro intemperanze anche all’interno delle navette, dovrebbe essere affidata alle competenti autorità, che sono le uniche a poter intervenire con i necessari mezzi al fine di limitare eventuali disagi derivanti dalle condotte non consone: è inutile ed errato sollevare proteste nei confronti di chi ha come unico scopo quello di offrire un servizio utile e sicuro, fornito grazie ai sui suoi mezzi economici che sono privi di qualsiasi apporto finanziario pubblico».

Infine una stoccata al sindaco Massaro: «Easy Project ancora due anni fa aveva chiesto al sindaco di voler individuare e indicare con chiarezza degli spazi presso i quali i clienti – talvolta molto numerosi - potessero richiedere ed attendere l’arrivo delle navette senza cerare disagio ad altri», conclude De Poloni. «Non vi è stata nessuna risposta, né è mai stata presa una qualche iniziativa da parte dell’amministrazione comunale». —
 

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