Casoni, il ponte abbandonato è pericoloso
BELLUNO. C'è un ponte da salvare. Ai Casoni, nella zona in cui il comune di Belluno confina con quello di Sedico, c'è un antico ponte che da anni è chiuso al transito, anche pedonale. I crolli all'interno delle arcate hanno costretto a piazzare un paio di transenne alle due estremità, per evitare che le persone vi si avventurino a piedi o in bicicletta.
Ma il problema, segnala il consigliere comunale Silvano Serafini durante un sopralluogo, non si limita alla struttura: «Ai due lati del ponte corrono l'acquedotto e i tubi del metano. Se venisse giù il ponte, si porterebbe dietro anche le condotte». Ieri mattina Orso Grigio ha spiegato la situazione nella sede di Bim Gsp, «e mi è stato detto che interesseranno nuovamente i Comuni di Belluno e Sedico in merito al problema. Gsp aveva già scritto al Comune di Belluno, qualche anno fa, ma non si è mosso niente».
Non è la prima volta che il consigliere segnala la situazione del ponte, che permette di scavalcare il corso d'acqua che fa da confine tra i due comuni: «Ho cominciato quando era sindaco Celeste Bortoluzzi», spiega. «Ci ho riprovato durante l'amministrazione di Antonio Prade, e proprio in quegli anni il ponte è stato chiuso al transito e sono state messe le reti arancioni sotto le arcate, per impedire che qualcuno si avventurasse sotto il ponte. C'erano stati dei crolli all'interno delle volte ed era pericoloso».
Fino ad oggi i crolli hanno interessato le arcate sul lato bellunese, ma adesso, continua Orso Grigio, la situazione sta precipitando anche sul versante sedicense: «Basta osservare il basamento: si sta sgretolando. E proprio lì poggiano le condotte del metano. Per quello penso sia necessario intervenire, e in fretta. Quel ponte è settecentesco, è un pezzo della nostra storia. Perché non si partecipa ad un bando europeo legato allo sviluppo di piste ciclabili?».
Il ponte fa parte della vecchia strada che da Antole porta ai Casoni. Oggi non ci passa nessuno, perché si usa la regionale 204, dunque perché non riutilizzare il vecchio sedime valorizzandolo come pista ciclabile? «In questo modo si potrebbero recuperare fondi anche per la sistemazione del ponte». La pista arriverebbe ad Antole, «e il percorso è già tracciato», conclude Serafini accompagnandoci al confine fra Antole e i Casoni, sulla regionale, all'altezza del curvone con il capitello. «Spero che i due Comuni si diano da fare perché la situazione è delicata ma le soluzioni ci sono».
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