Cassa in deroga, risorse in ritardo paga il lavoratore

BELLUNO. Cresce la richiesta di cassa in deroga in provincia di Belluno. E parallelamente aumentano anche i dubbi sul suo possibile rifinanziamento. Insomma, il mondo dell’impiego è sempre più preso...
20051129 - ROMA - ECO : OCSE: ITALIA; BENE L' OCCUPAZIONE, MA SERVONO ALTRE RIFORME..Un lavoratore metalmeccanico in una fabbrica di Bologna in un'immagine di archivio dell' 8 luglio 2005. ..L' Ocse esprime una valutazione positiva sulla situazione del mercato del lavoro in Italia, che riflette fra l' altro la messa in regola continua degli immigrati ed il completamento dell' ultima fase delle riforme in questo settore. Per il 2006 e il 2007, peraltro, e' atteso un rallentamento, dal momento che non sono in cantiere ulteriori novita' normative, finalizzare a stimolare la crescita degli occupati...GIORGIO BENVENUTI-ARCHIVIO / ANSA / PAL
20051129 - ROMA - ECO : OCSE: ITALIA; BENE L' OCCUPAZIONE, MA SERVONO ALTRE RIFORME..Un lavoratore metalmeccanico in una fabbrica di Bologna in un'immagine di archivio dell' 8 luglio 2005. ..L' Ocse esprime una valutazione positiva sulla situazione del mercato del lavoro in Italia, che riflette fra l' altro la messa in regola continua degli immigrati ed il completamento dell' ultima fase delle riforme in questo settore. Per il 2006 e il 2007, peraltro, e' atteso un rallentamento, dal momento che non sono in cantiere ulteriori novita' normative, finalizzare a stimolare la crescita degli occupati...GIORGIO BENVENUTI-ARCHIVIO / ANSA / PAL

BELLUNO. Cresce la richiesta di cassa in deroga in provincia di Belluno. E parallelamente aumentano anche i dubbi sul suo possibile rifinanziamento. Insomma, il mondo dell’impiego è sempre più preso di mira e tartassato, in un momento in cui la situazione economica della provincia sta conoscendo uno dei suoi momenti peggiori.

Per quanto riguarda la cassa in deroga, fino al 15 ottobre, in provincia di Belluno le domande di finanziamento pervenute alla Regione Veneto erano state 507; 357 quelle avanzate dalle aziende, per un totale di 1.419 lavoratori coinvolti. Dati che aumentano di anno in anno.

Ad oggi sono stati liquidati solo i primi tre mesi dell’anno, ovvero le domande presentate entro il 10 marzo (102 domande per 360 lavoratori). In queste settimane si sta dando il via libera al pagamento anche dei successivi tre mesi. Alla fine i 110 milioni di euro complessivi per sostenere la cassa in deroga in Veneto dovrebbero esserci quasi sicuramente.

Quello che non è sicuro, invece, è cosa succederà nel 2014 anche perché la riforma del lavoro dell’ex ministro Fornero ha stabilito la fine della cassa in deroga a partire dal 2015. Questo significherebbe un grave problema, visto che i lavoratori si troverebbero senza ammortizzatori sociali.

Ma quello che preoccupa di più è la mobilità in deroga: non ci sarebbero, infatti, le risorse necessarie per coprire le domande che stanno pervenendo a Venezia, domande che non interessano solo le imprese artigiane o del commercio di piccole dimensioni, ma anche quelle più grandi che hanno già usufruito di altro ammortizzatori.

E mentre a Venezia si combatte per riuscire a strappare i soldi necessari a garantire questi diritti ai lavoratori, dall’altro questi ultimi si trovano costretti a fare i conti ancora una volta con il mondo bancario. La questione riguarda coloro che hanno chiesto l’anticipo della cassa in deroga, previsto da un accordo che è stato siglato dalla Provincia di Belluno con gli istituto bancari. La convenzione, infatti, prevede che l’anticipo della cassa in deroga copra i fino a un massimo di 660 euro per una durata massima di sei mesi; il tutto con la copertura da parte di Palazzo Piloni di sette mesi di interessi (il tempo stimato per l’arrivo delle indennità da parte dell’Inps).

Ma visti i ritardi nel pagamento da parte dello Stato e della Regione, le banche si sono trovate scoperte di diversi mesi e così alcune hanno chiesto ai lavoratori di chiudere il conto corrente in cui si fanno versare le indennità e di aprirne uno nuovo, in modo da far pagare gli interessi al lavoratore stesso. Una situazione incresciosa, che va a incidere su bilanci già delicati e deboli di persone in crisi. (p.d.a.)

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