Casse e Cup unificati, proteste in ospedale per le lunghe attese

Dal 2 gennaio la rivoluzione, soltanto ieri messe le sedie per chi aspetta. Favretti: «Siamo rimasti spiazzati»

BELLUNO. «Tutto per fare più confusione». Era questo, ieri mattina, il commento più diffuso tra gli utenti dell’ospedale San Martino alle prese con le code per il pagamento dei ticket e le prenotazioni. Dal 2 gennaio, infatti, è scattata una piccola rivoluzione al nosocomio, con l’unificazione della casse e del Cup: per svolgere queste due operazioni ora ci si deve recare ai quattro sportelli attivati al bancone del centro unico di prenotazione nell’androne dell’ospedale. Anche l’orario è cambiato: gli sportelli sono aperti dal lunedì al venerdì dalle 7.45 alle 18.30 e il sabato fino alle 12.45.

Per “smistare” meglio gli utenti, sopra gli sportelli è stato installato un monitor, che riporta il numero dell’utente contraddistinto da tre lettere: A per la prenotazione, B per la libera professione e C per il pagamento del ticket. I biglietti vanno presi da una macchina “erogatrice”, posta davanti al Cup. Un po’ come negli uffici postali, dove per accedere agli sportelli è necessario prendere il numero dalla macchinetta.

Le criticità. La novità è scattata con il nuovo anno, ma i disagi sono emersi soltanto questa settimana, quando tutti i bellunesi, oltre al lavoro, hanno ripreso le visite ambulatoriali. È iniziata da martedì la prova del nove per il nuovo sistema. E i problemi non sono mancati. C’è chi ha dovuto attendere anche 45 minuti prima di poter raggiungere lo sportello, mentre una coda senza fine invadeva tutto l’androne dell’ospedale, creando evidenti disagi. Fino a ieri, poi, non c’erano nemmeno delle sedie a disposizione per gli utenti in attesa.

Disagi che sono stati subito denunciato agli sportelli: c’è chi chiedeva di tornare al sistema “vecchio”, dove il Cup era separato dalle casse e la coda non era tanto lunga e chi si lamentava per aver dovuto attendere tanto tempo in piedi. Insomma, l’esordio non è stato dei migliori.

L’Usl corre ai ripari. E così l’Usl è dovuta correre ai ripari. Già ieri mattina, infatti, hanno fatto la loro comparsa una serie di seggiole davanti al Cup per rendere meno disagevole l’attesa e dei cartelli colorati sopra la macchinetta erogatrice per indicare quale pulsante fra i tre schiacciare per accedere allo sportello giusto.

Il disagio maggiore riguarda gli anziani. All’entrata all’ospedale, ignari della novità e incuranti della lunga coda, gli utenti si dirigono come di consueto, direttamente alle casse, poco più avanti del Cup, per scoprire che queste sono state chiuse dal 2 gennaio. «Che confusione», sbotta qualcuno di loro, «non si sa più dove andare». «Sono rimasta sconvolta quando ho visto tutta questa gente, ma poi ho capito come funziona il sistema e non è poi tanto male», dice un’altra. «Io non arrivo a leggere i numeri scritti lassù sul monitorsù. E se mi toccherà aspettare tanto tempo, non ce la farò ad andare a fare la visita», dice preoccupata un’altra signora di Livinallongo.

«Abbiamo avuto dei problemi all’inizio che non avevamo preventivato», ammette il direttore amministrativo dell’Usl 1, Francesco Favretti: «Abbiamo rilevato dei tempi di attesa medi per il servizio di cassa di 6 minuti, mentre abbiamo toccato punte anche di mezz’ora per il Cup. Stiamo monitorando la situazione: si va a rilento, perché dobbiamo affiancare gli addetti alla prenotazione a quelli della cassa, perché imparino. Comunque ci siamo dati 45 giorni di tempo per l’affiancamento, dopo di che, a metà febbraio, dovremmo partire a regime. Tranquilli, se dovessero esserci problemi, saremo pronti ad attivare anche un quinto sportello». «Le sedie? Le abbiamo messe oggi (ieri ndr)», ammette Favretti, «e ne abbiamo ordinate altre che collocheremo nell’area che ospitava le casse. Quello spazio sarà utilizzato come sala d’attesa: vi installeremo un altro monitor per sapere a chi tocca. In questo modo recupereremo un paio di persone, che saranno preposte all’attività di recupero dei crediti», spiega Favretti.

Un progetto più ampio. Questo sistema sarà affiancato a breve dal nuovo sito dell’Usl, dal quale sarà possibile non solo prenotare le visite, ma anche pagare le prestazioni. Inoltre, entro l’anno tutti i reparti prenoteranno automaticamente le visite successive, così l’attività del Cup diminuirà.

«Cercheremo di potenziare l’attività delle casse automatiche. A tale scopo, stiamo predisponendo un servizio di hostess per aiutare gli utenti a utilizzare questi apparecchi. Anche questo servirà a ridurre le code agli sportelli», anticipa il direttore amministrativo, che poi aggiunge: «Questo è soltanto un tassello del progetto complessivo, che porterà a concentrare al San Martino tutti i servizi: ambulatori e distretto». Si lascerà quindi libero lo stabile di via Feltre, che potrebbe essere messo in vendita per recuperare risorse importanti. «Infine, non appena sarà realizzato il nuovo gruppo materno-infantile, il vecchio reparto sarà sistemato per ospitare i servizi diurni di psichiatria e gli uffici di via Sant’Andrea».

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