Cassol: «A Lentiai i miei quattro anni migliori»

LENTIAI. Il lavoro paga sempre. Mister Ivano Cassol ricorda la vittoria della Seconda a Lentiai come il frutto di un lavoro lungo 3 anni.
«Ogni anno la squadra veniva migliorata, coi nuovi che si inserivano in un meccanismo comunque collaudato. I risultati degli anni precedenti erano andati sicuramente in continuo miglioramento, ma ai nastri di partenza della stagione 2001-2002 sicuramente non partivamo favoriti, ma tanto meno avevamo pressioni di nessun tipo da parte di società e ambiente».
Proprio l’alchimia creatasi fu uno dei fattori chiave della vittoria lentiaiese.
«Dentro e fuori dal campo il clima era favoloso, il gruppo era ottimo ma anche la società e tutta Lentiai ci “coccolavano”: ancora oggi io e i ragazzi veniamo riconosciuti in paese, segno che quell’anno abbiamo fatto davvero le cose per bene e che la vittoria è stata proprio di tutti».
Un successo che ha segnato per sempre la carriera dell’esperto tecnico bellunese.
«Credo di poter affermare senza pochi dubbi che i quattro anni passati a Lentiai siano stati la mia esperienza migliore da allenatore, al di là della vittoria per quanto costruito attraverso un ottimo lavoro da parte di tutti».
Nel 2001-2002, però, alcuni giocatori si distinsero in modo particolare, come il portiere Bernardi o il bomber della squadra Slongo.
«Tutti diedero il proprio contributo, ma credo che l’uomo che davvero fece la differenza fu il croato Andrej Svetec. Arrivò da sconosciuto, ma per qualità e comportamento era un vero professionista, di quelli che reggono il gruppo nei momenti difficili e ti aiutano a vincere le partite. D’altronde parliamo di un giocatore che nel suo paese aveva già giocato in Serie C, e che l’anno dopo la promozione tornò in Croazia per giocare in B, segno che aveva qualità eccelse per una Seconda Categoria».
Il campionato fu un vero testa a testa con l’Ardita Moriago, superata solo alla quart’ultima giornata.
«Il nostro era un girone davvero tosto, e fu solo in quel momento che iniziammo a capire di poter vincere il campionato, dopo che ad un certo punto eravamo stati anche a meno sette dalla vetta. La settimana prima avevamo pareggiato lo scontro diretto, mentre quel giorno noi andammo a vincere sul terreno del S. Eusebio una partita difficilissima, mentre loro pareggiarono contro un Monte Tomatico pericolante. Nelle ultime tre partite, poi, riuscimmo a gestire al meglio la pressione e portammo a casa un successo storico». (pera)
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