Castello di Belluno da lunedì al lavoro anche il restauratore
BELLUNO. Da lunedì un restauratore sarà al lavoro per continuare a far rivivere le tracce dell’antico Castello di Belluno, accanto al palazzo delle Poste. Le indagini archeologiche, scavi compresi, sono iniziati a ottobre 2016, su incarico della Soprintendenza, e rientrano negli interventi in corso di realizzazione in centro città e nella sua immediata periferia grazie al finanziamento, ottenuto dalla Regione Veneto, a seguito della partecipazione al bando “Riqualificazione dei centri urbani e della loro capacità di servizio”. Un finanziamento arrivato il 30 dicembre 2014 nell’ambito dell’Ipa (Intesa programmatica d’area).
E proprio ieri, per il Castello, è stata approvata la determina relativa alla perizia che recepisce le indicazioni della Soprintendenza. «Perizia che è stata controfirmata dall’impresa, la Deon di Belluno, e in cui si prevede come termine degli interventi il 20 giugno», spiega Orlando Dal Farra, presidente dell’Unione Montana Bellunese, ente che svolge il ruolo di cabina di regia per le opere in corso in centro storico.
«Dopo l’ultimo sopralluogo della Soprintendenza delle scorse settimane è stata sistemata nell’area del Castello una piccola impalcatura: il restauratore, Federico Pat della società Arteco, sarà operativo da lunedì».
Gli interventi all’antico Castello, costruito intorno all’anno Mille dal vescovo-conte Giovanni e demolito all’inizio dell’Ottocento, sono volti a farne rivivere le tracce.
Dai rilievi è emersa una stratificazione di varie epoche, più antiche e più moderne. Gli ultimi scavi erano stati eseguiti nel lontano 1934 dall’architetto Alberto Alpago Novello che, tra il 1936 e il 1938, realizzò il palazzo delle Poste. Nei mesi scorsi si è provveduto anche a una pulizia generale dell’area, con il taglio di tutte le siepi e la sistemazione del prato. I ruderi del castello verranno poi illuminati, per valorizzare l’intero sito. E si è proceduto con un’adeguata protezione per salvaguardare le strutture individuate.
Sulle rovine, su incarico della Soprintendenza, è stato al lavoro anche l’archeologo Davide Pacitti. E più di una volta sono arrivati a Belluno per sopralluoghi gli architetti Silvana Rotondo e Chiara D’Incà. Ma, come si diceva, grazie al finanziamento Ipa sono anche altri i cantieri aperti in città, per un importo complessivo di 300 mila euro.
«Per tutti, così come per il Castello, il termine dei lavori è fissato il 20 giugno», ribadisce Dal Farra. «Procedono secondo il cronoprogramma le opere in via Santa Maria dei Battuti, dove la piazza viene prolungata e ridisegnata, utilizzando il suo caratteristico acciottolato o "cogolà" e restaurando la fontana esistente. Inoltre, i condotti per l’illuminazione artistica di Porta Rugo sono stati predisposti e a breve il tutto potrà essere messo in funzione. Si procederà allo stesso modo anche sul Ponte della Vittoria e sulle vicine rovine del ponte abbattuto». In corso gli interventi anche a Castion, sul Pian delle Feste, nell’area dell’ex Gil, dove si è proceduto all’abbattimento delle barriere architettoniche e si tratterà poi di installare dei pannelli informativi interattivi, perché il turista che percorre l’Altavia n.1 abbia tutte le informazioni prima di proseguire verso il Nevegàl.
Martina Reolon
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