Castello Tesino dice no, Campagnolo a rischio
La giunta del comune trentino nega l’autorizzarizzazione al transito dei ciclisti
FELTRE. Castello Tesino blocca la tredicesima Granfondo
Campagnolo
. E adesso la principale manifestazione ciclistica della provicnia è a rischio. Oggetto del contendere la richiesta dell’organizzazione di chiudere il traffico per soli 30 minuti - nel senso contrario ai ciclisti - nella strada di collegamento tra Castello Tesino e Strigno. Un punto cruciale per la manifestazione, che proprio nel comune trentino vede svilupparsi i tre percorsi che ogni anno impegnano circa quattromila ciclisti.
Castello Tesino è il crocevia che dà l’accesso al passo Manghen per chi sceglie il percorso lungo (gran fondo) e chi vuole pedalare per i tracciati più brevi (medio e corto) diretti a Lamon. Il comitato guidato da Ivan Piol ha sempre chiesto una chiusura limitata, considerando che comunque il transito dei ciclisti dura per breve tempo. L’amministrazione comunale di Castello Tesino aveva sollevato qualche problema, il comitato avena quindi deciso di anticipare la partenza della Gran Fondo di mezzora e di deviare il percorso eliminando la salita di Cima Campo e introducendo quella di Grigno, cambiamento che riduceva al minimo il tempo di passaggio nel territorio Tesino. Le soluzioni erano state presentate durante un incontro a febbraio con il vicesindaco di Castello Tesino, Ivan Boso. Sembrava fosse stato raggiunto un accordo. Si era concordato un secondo incontro di ratifica, allargato anche al sindaco di Pieve Tesino. Ma al loro arrivo gli organizzatori non hanno trovato nessuno. Salvo poi ricevere per posta la comunicazione che la giunta aveva deliberato di non rilasciare il nulla osta al passaggio della corsa. In alternativa, il sindaco di Castello Tesino, proponeva come alternativa il passaggio lungo l’ex-statale della Valsugana con salita da Strigno, scelta che implicherebbe una chiusura per molto più tempo della strada con disagi ben più importanti.
«Alla nostra manifestazione partecipano 4.000 ciclisti che vengono da tutto il mondo», commenta Piol, «persone che spesso tornano in queste terre che vedono magari per la prima volta in sella alla bicicletta grazie alla Gran Fondo
Campagnolo
. Possiamo comprendere il disagio che arrechiamo alla popolazione, ma siamo convinti che due ore di rallentamenti al traffico siano ben ripagati dal ritorno di immagine che dura per tutto l’anno e che forse non è ben valutato dagli amministratori. Sottolineiamo che il transito della manifestazione e la promozione che ne consegue è apprezzata e valorizzata dalle aziende turistiche del comprensorio che ci hanno espresso la loro solidarietà, come molte altre persone residenti dello stesso comune che ci contesta il passaggio».
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Video