Causa Acc, entro l’estate la sentenza civile

Mel. Conclusa l’istruttoria al tribunale di Milano: Castro ha chiesto un risarcimento da 31 milioni

MEL. Ora si attende il 6 giugno, data in cui i legali degli ex vertici dell’Acc Compressors spa potranno dire la loro in merito alla nota della Procura generale presso la Corte d’Appello di Trieste che, in maniera eccezionale, è intervenuta nel procedimento penale per bancarotta, chiedendo di fatto una riapertura delle indagini. Nella stessa data il gip dovrà esprimersi in merito alla richiesta di archiviazione. E qualcuno si chiede cosa potrebbe succedere se si andasse a mettere una pietra tombale su questa causa.

Il commissario straordinario Maurizio Castro fa sapere che insieme al suo team legale è stato studiato «un ricorso dinanzi alla Corte europea dei diritti dell’uomo». «Chiederemo anche un intervento del Parlamento europeo, potendo contare sulla disponibilità generosa e coraggiosa delle istituzioni della Valbelluna, comuni, Provincia e la Regione Veneto, che ha emanato un’unanime delibera in questa direzione».

Ma poi aggiunge: «Ricordiamoci che se venisse archiviata la causa, non ci sarebbe più possibilità di ricorrere in alcun modo e la vicenda sarebbe finita così, senza nessun processo. A pagarne le spese sarebbero quanti in questi anni, per questo dissesto hanno perso il lavoro e un territorio che ha rischiato di finire in ginocchio».

Castro ribadisce che «lavoratori, creditori e fornitori sono stati ingiustamente colpiti da un dissesto del valore di 450 milioni di euro rispetto al quale non può essere che non vi siano responsabili rintracciabili. Non è un nuovo Vajont, non è un accidente, ma un buco da 450 milioni».

Proprio con i fondi per la ricostruzione dopo la tragedia del Vajont fu costruito lo stabilimento di Acc compressor a Mel.

Castro ha ricordato anche che i lavoratori della Valbelluna sono stati spesso sacrificati rispetto ai colleghi della fabbrica gemella in Austria.

E intanto a Milano è in corso il giudizio civile contro gli ex amministratori di Acc Compressors spa: l’istruttoria si è conclusa e per l’estate è attesa la sentenza. Castro, però, ritiene «straordinariamente difficile recuperare le somme perché risultano nullatenenti, pur avendo noi dimostrato che il loro tenore di vita è corrispondente alla straordinaria qualità professionale delle loro attività».

L’amministrazione straordinaria della società ha chiesto ai tre amministratori delegati di allora e agli ex membri del collegio sindacale un risarcimento di 31 milioni di euro per le loro azioni illegittime. (p.d.a.)

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