Causa di lavoro, vittoria al Comune

Il tribunale del lavoro di Belluno respinge le richieste dell’ex dirigente Alessandra Cappellaro: nessun risarcimento
Cortina, d'Ampezzo, 29 ottobre 2007. Al referendum per la riunificazione dei Ladis alla regione Trentino Alto Adige vince il Si. Il sindaco Andrea Franceschi
Cortina, d'Ampezzo, 29 ottobre 2007. Al referendum per la riunificazione dei Ladis alla regione Trentino Alto Adige vince il Si. Il sindaco Andrea Franceschi

CORTINA. Il giudice del lavoro del tribunale di Belluno, Anna Travia respinge le richieste dell'ex dirigente comunale, Alessandra Cappellaro formulate contro il Comune di Cortina.

Venerdì la sentenza che, pur accertando la dequalificazione intervenuta rispetto alla categoria in cui era inquadrata Cappellaro, ha riscontrato l'inammissibilità della domanda dell'ex dirigente comunale diretta al suo reinserimento quale responsabile dell'area economico-finanziaria di Cortina; inoltre ha respinto la domanda relativa ai danni richiesti sia quelli patrimoniali che non patrimoniali, ed infine ha respinto la domanda per la richiesta del pagamento della differenza di retribuzione. Il giudice ha poi disposto la compensazione fra le parti delle spese legali, cioè ognuno pagherà le proprie.

Un risultato che l'avvocato Francesco Rossi (uno dei difensori del sindaco Franceschi insieme al collega Creuso, entrambi del foro di Padova) saluta con grande soddisfazione. «Al di là dell'accertamento della dequalificazione, il giudice ha respinto tutte le domande della ricorrente e il Comune di Cortina non dovrà sborsare un centesimo alla sua ex dirigente, né è tenuto a riammetterla in servizio quale responsabile dell'area economica-finanziaria. Ci soddisfa molto questa sentenza, eccezion fatta per la dequalificazione che, però, non ha alcuna conseguenza. La sentenza ristabilisce tante cose e fa giustizia su una campagna in cui il Comune veniva accusato di cose che il giudice ha sentenziato che non sono state mai poste in essere».

Sulla sentenza non ha voluto invece rilasciare alcun commento il difensore di Cappellaro, l’avvocato Cristina Ursulei. Anche se resta sempre la possibilità di ricorrere in appello.

La vicenda ha origini lontane. La giunta Franceschi, 4 anni fa, nel suo primo mandato, nel quadro di una politica di rinnovo della macchina amministrativa, aveva scelto di eliminare le figure dirigenziali: non aveva licenziato nessuno, ma aveva abbassato mansioni e stipendi.

La Cappellaro, così, non fu più dirigente del settore economico finanziario e con lei altri quattro dirigenti (con i quali è ancora aperto l’iter giudiziario).

La dirigente dell’area economico-finanziaria, insieme ad altri colleghi intentarono causa a Comune e sindaco.

Quello della Cappellaro, quindi, è il primo dei ricorsi ad arrivare in aula e un suo esito positivo per la ricorrente avrebbe potuto costringere il Comune a versare 414.171,58 euro tra danni morali, psicofisici e di immagine.

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