Cavi telefonici da interrare: no di Telecom

ERTO E CASSO. Nel 2016 può capitare che non si riesca a spostare o interrare una linea telefonica di pochi metri. E il tutto in barba all'impatto ambientale e visivo che crea non pochi danni al...

ERTO E CASSO. Nel 2016 può capitare che non si riesca a spostare o interrare una linea telefonica di pochi metri. E il tutto in barba all'impatto ambientale e visivo che crea non pochi danni al turismo. Succede sulla frana del monte Toc lungo la strada che dall'ex statale 251 si inerpica tra i detriti del Vajont e porta alle frazioni di Prada e Pineda. Qui, tra centinaia di pullman e auto ogni anno, si innesta un vecchio troncone di linea telefonica. Si tratta di una manciata di metri per un altrettanto limitato numero di pali in legno. Tecnicamente sarebbe un gioco da ragazzi interrare i cavi. Ma la Telecom continua ad opporsi, sostenendo che i costi devono essere addebitati al Comune. La parcella finale supera i 15 mila euro tra progetto e lavoro. L’ente fa notare di non poter svolgere interventi onerosi per conto altrui, pena un richiamo della Corte dei conti. Niente da fare, la compagnia è inamovibile: o il municipio si sobbarca ogni spesa o i pali restano lì, nonostante il rischio di buttar giù la linea se qualche bus sbaglia manovra.

In più un interramento dell'impianto eviterebbe le manutenzioni e i tradizionali disguidi legati al maltempo invernale che picchia duro in vallata. Oltre il danno la beffa, in altra parole. Tra l'altro in zona corre già una canaletta che potrebbe ospitare anche i fili telefonici. Non si dovrebbe quindi neppure scavare un ulteriore condotto. «Mi auguro che prima o poi si trovi una soluzione visto che l'impatto sulla valle del Vajont non è secondario», ha commentato amareggiato il sindaco Luciano Pezzin.

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