«C’è preoccupazione, la parola alla politica»
La Polizia provinciale pone il tema del rapporto con il predatore: «Va affrontato con lucidità»
BELLUNO. I primi a comprendere le ragioni degli allevatori sono gli agenti della Polizia provinciale. Sono i primi ad andare a verificare le predazioni, ad attivarsi per i risarcimenti. Ma sono dei tecnici e non spetta a loro trovare una soluzione per far convivere i grandi predatori con l’uomo e con attività preziose per il territorio. Forse nessuno, tantomeno la politica, si aspettava che gli esemplari proliferassero come è accaduto (sono nati sei cuccioli quest’anno dalla coppia stanziale in Nevegal e Visentin) e che arrivassero tanto vicini ai centri abitati. «È comprensibile che ciò ingeneri preoccupazione», continua Da Rold. «Il lupo è una specie opportunista, e come tale si nutre dove trova più facile farlo». Ma non attacca l’uomo: pur trattandosi di un animale selvatico, non sono stati registrati incidenti con gli esseri umani. «È bene però evitare comportamenti che fino a ieri erano scontati, per esempio lasciare le pecore all’aperto senza alcun controllo, o camminare nei boschi con il cane libero», continua. Il lupo è territoriale, potrebbe sentirsi minacciato da un cane e potrebbe difendersi. Dunque sì alle passeggiate, ma con il cane al guinzaglio corto.
A far riflettere, nell’episodio di Cirvoi, è anche il fatto che il lupo abbia saltato il recinto, elettrificato, che proteggeva le pecore. «È ovvio che chi pratica l’allevamento e da questa attività trae il suo reddito non può essere contento di ottenere un risarcimento ma di avere le bestie predate», prosegue Da Rold. Che mette sul tavolo un tema delicato: la convivenza fra le attività agrosilvopastorali e la presenza dei grandi predatori, tornati anche nel Bellunese.
Un problema che la politica dovrà affrontare, con coscienza e competenza, per non perdere attività preziose (ovini e bovini brucando l’erba tengono pulito il territorio e frenano l’avanzata del bosco) ma anche per non demonizzare grandi predatori come i lupi.
(a.f.)
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