C’è un “piccolo ospedale” nel futuro del Comelico

SANTO STEFANO. E' solo un sogno il piccolo ospedale del Comelico? Assolutamente no. Anche se di ospedale precisamente non si tratta, ma di “Casa della salute”. L'attuale distretto sanitario di Santo Stefano, che davvero è ben poca cosa rispetto alle esigenze di salute e sanità del Comelico e di Sappada, ha vita ancora breve. Grazie alla progettazione e alle risorse delle "Aree interne" sarà sostituito da un nuovo ambiente, una vera e propria "Casa della salute", che si configura come un embrione di ospedale. Non avrà posti letto, se non quelli strettamente necessari all'emergenza, ma garantirà tutta una serie di prestazioni sanitarie che eviteranno ai comelicesi e ai sappadini di scendere fino a Pieve, se non addirittura a Belluno.
A parte gli ambulatori per i tradizionali prelievi, ci sarà spazio per tutti gli specialisti che potranno garantire i loro servizi sul territorio anziché solo in ospedale. Dal pediatra al tecnico in grado di fornire le cure palliative, dall'ostetrica allo psichiatra. Al riguardo, ad esempio, è stata individuata un'emergenza tutta particolare per queste valli: la presenza di numerosi soggetti in stato di sofferenza psichica. La definizione di questo quadro è avvenuta nei due giorni di presenza a Santo Stefano degli esperti e dei tecnici ministeriali e regionali delle "Aree interne".
La messa in sicurezza dei servizi sanitari è stata individuata come una priorità assoluta per una periferia così distante dagli ospedali. Mentre la delegazione si recava in visita all'attuale sede del distretto di Santo Stefano, alcuni suoi componenti hanno intercettato una coppia di anziani che non riusciva ad accedere all'ingresso, a causa del ghiaccio, e l'ha aiutata a salire lungo la rampa di accesso.
«Una circostanza in più per significare», ha insistito il sindaco Alessandra Buzzo, «che non può essere questa la location della "Casa della salute"». Ecco dunque che si cercherà una nuova sede, ampia, facilmente accessibile, con possibilità di parcheggio. Su questa iniziativa la condivisione è stata generale tra i Comuni di Comelico e di Sappada, anche perché tutti gli amministratori sono convinti che questa debba diventare la "valle dello star bene". Una valle, per semplificare - come è stato detto anche nei due giorni di visita della delegazione - che abbia al suo interno delle zone di silenzio, prive di qualsiasi rumore. In questo senso i sindaci e gli altri portatori di interesse locali formalizzeranno a breve una carta di vincoli a cui i residenti si atterranno rigorosamente e che sarà di forte richiamo per i futuri villeggianti che vogliono vivere in quest'angolo delle Dolomiti le sensazioni spesso cercate al di là del confine, nelle valli austriache. Tra le sfide indicate in questi due giorni, anche quella della ricomposizione fondiaria, per rimettere un po' d'ordine nell'agricoltura di montagna da rilanciare.
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