Cementeria venduta tra i lavoratori c’è preoccupazione

Ponte. La Femca Cisl teme il peggio: «Incontreremo la proprietà a breve per avere chiarimenti sull’operazione»
Di Paola Dall’anese

PONTE NELLE ALPI. «La situazione è molto preoccupante». È il primo commento di Edi Toigo, segretario della Femca Cisl, alla notizia della cessione da parte della Buzzi Unicem della cementeria di Cadola al gruppo austriaco Wietersdorfer.

Una notizia che è giunta inattesa al sindacato: «Sapevamo che c’erano degli interessi sul sito bellunese da parte degli austriaci, sapevamo anche che il gruppo Buzzi Unicem stava cercando di sopravvivere a questa crisi, però per noi la situazione si fa preoccupante, perché non sappiamo quale sarà ora il futuro di Cadola. Sappiamo che all’Austria interessa l’unità produttiva, ma non sappiamo se interessi il prodotto, cioè il cemento», dice Toigo, che sottolinea: «Gli austriaci erano già stati due volte in visita in questo stabilimento. Sappiamo che l’accordo sarà operativo dal giugno 2014 e quindi nei mesi che ci separano dal passaggio definitivo di proprietà discuteremo con tutti i soggetti per sapere se l’unità produttiva sarà ceduta con i lavoratori». Attualmente sono una settantina gli operai, senza contare tutto l’indotto, come gli autotrasportatori, che saranno interessati da questa nuova acquisizione.

«La preoccupazione è forte, perché non sappiamo nulla, c’è poca chiarezza e temiamo il peggio», dice Toigo. «Quali sono i reali interessi della nuova società? Vogliono proseguire l’attività così com’è? Io qualche dubbio ce l’ho. Quali saranno i risvolti sui lavoratori?».

Il segretario della Femca Cisl annuncia anche l’intenzione di «procedere in maniera coordinata con l’amministrazione comunale di Ponte per gestire al meglio questa emergenza. Incontreremo la proprietà lunedì e così sentiremo direttamente come stanno le cose. La colpa di queste situazioni è anche dei politici: hanno messo troppa polvere sotto il tappeto e ora qualcuno sta inciampando»

Conferma l’intenzione di fare squadra anche il vice sindaco Paolo Vendramini. «Anche noi incontreremo la dirigenza della Buzzi Unicem; abbiamo già contattato la ditta austriaca che ha sede a Klagenfurt. Anche se ci hanno tranquillizzato sulle loro intenzioni, vogliamo essere al fianco dei lavoratori. Per questo ho già contattato anche il deputato Roger De Menech, perché faccia una nota al ministero del Lavoro, ricordando questa situazione. Anche perché», continua Vendramini, «l’azienda parla di nuove prospettive. Il cemento prodotto qui è tra i migliori in Italia e sarebbe un peccato perdere questa eccellenza».

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