Centauri all’ospedale, non fu intossicazione
ROCCA PIETORE. Non fu una tossinfezione (cioè un problema causato da una tossina presente in qualche cibo consumato nel ristorante di Rocca Pietore dove si erano fermati a pranzare) a far finire una decina di motociclisti al pronto soccorso con vomito e dissenteria l’11 agosto scorso.
Dopo aver prelevato campioni da ogni tipo di prodotto presente nel locale pubblico, venerdì scorso dall’Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie sono giunti al Servizio di igiene degli alimenti e nutrizione (Sian) dell’Usl 1 i risultati di tutte le analisi. Risultati che non evidenziano nessuna anomalia (è la seconda volta che i prodotti di questo locale vengono analizzati per problemi avuti dai clienti e le analisi sono risultate sempre negative). Fatto sta che resta ancora un mistero cosa abbia provocato il malore dei centauri.
Il gruppo, proveniente dalle province di Venezia e Treviso, dopo un giro tra le valli agordine si era fermato per pranzare in un ristorante di Rocca Pietore; tutto sembrava regolare, ma in serata alcuni di loro, colpiti da nausea e diarrea, erano dovuti ricorrere alle cure mediche dell’ospedale di Agordo. Subito era partita la segnalazione al Servizio di igiene degli alimenti, che aveva avviato le indagini, mettendo subito sotto sequestro tutti i prodotti presenti nella cella frigorifera del locale, in attesa degli accertamenti. Dopo aver ascoltato i racconti dei centauri, il direttore del Sian, Oscar Cora, aveva pensato a una possibile tossinfezione, cioè a una intossicazione dovuta a qualche cibo ingerito nella giornata, supposizione che però non è stata suffragata dai riscontri sanitari.
Da quell’11 agosto ad oggi, a causa di questi controlli, il ristorante ha dovuto ridurre la propria attività. «Siccome possiamo vendere solo quello che produciamo, da quel giorno la nostra attività è rimasta bloccati e lo sarà ancora per diverso tempo, malgrado le analisi per la seconda volta siano risultate negative. Aspettiamo che il sindaco dissequestri la cella frigorifera», precisano i titolari del locale. «Dall’11 agosto abbiamo potuto somministrare solo bibite, formaggi e latticini, che sono costantemente sotto controllo dall’Usl. Un danno economico e d’immagine non indifferente. In 25 anni di attività di somministrazione di cibo non ci era mai accaduto niente di simile. Adesso speriamo che l’ordinanza di dissequestro arrivi in tempi brevi». (p.d.a.)
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